DAL PIGIAMA AL PC

Delitto Garlasco, la nuova inchiesta parte in salita: "Distrutti o introvabili molti reperti del processo" | Ecco cosa manca all'appello

La bicicletta al centro dell'indagine fu restituita alla famiglia di Alberto Stati, la tastiera del pc di casa Poggi non fu mai sequestrata. Smaltito anche il pigiama che Chiara indossava quando fu uccisa

15 Mar 2025 - 08:23
 © Tgcom24

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Caccia ai reperti scomparsi nella nuova indagine sull'uccisione di Chiara Poggi avvenuta 18 anni fa a Garlasco, in provincia di Pavia. Del lungo elenco di oggetti sequestrati dopo l'omicidio, infatti, oggi resterebbe ben poco. Molti reperti, si apprende da fonti investigative, sono stati distrutti nel 2022, come spesso avviene dopo una sentenza definitiva. Altri sono stati riconsegnati alle famiglie della vittima o degli indagati e sarebbero introvabili o, comunque, molto difficili da analizzare a causa degli anni trascorsi e delle contaminazioni.

La bicicletta di Alberto Stasi

 La bicicletta nera da donna nelle disponibilità degli Stasi è stata riconsegnata alla famiglia di Alberto. Fu un elemento centrale delle indagini e fu portata in Aula per essere mostrata alle parti. Alcuni testimoni, infatti, affermarono di aver visto una bici nera da donna appoggiata al muretto della villa di Garlasco dei Poggi dove la mattina del 13 agosto venne assassinata Chiara.

Il pigiama di Chiara

 Tra i reperti distrutti c'è il pigiama estivo di color rosa che Chiara Poggi indossava al momento dell'omicidio. L'analisi degli indumenti e la comparazione con le nuove tracce raccolte dagli inquirenti avrebbe potuto restituire a distanza di oltre diciassette anni informazioni preziose su chi ha ucciso la ragazza.

Il computer dei Poggi

 Uno degli elementi centrali della nuova inchiesta è il computer di casa Poggi, dove giocavano Marco - il fratello di Chiara - e l'amico Andrea Sempio, indagato in concorso con ignoti o con Alberto Stasi per l'omicidio. Il pc venne restituito alla famiglia della vittima e oggi trovarlo potrebbe essere pressoché impossibile. Non è chiaro, inoltre, se all'epoca delle prime indagini la tastiera fu sequestrata insieme al computer, e quindi repertata e analizzata, oppure no. Ai Poggi sarebbero stati restituiti anche degli orecchini, una sedia e una scheda fotografica. 

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