Secondo la ricostruzione dell'uomo, sentito come testimone nelle nuova indagine sulla morte dello scrittore, "c'erano anche una motocicletta e almeno sei persone"
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La ricostruzione del delitto Pasolini si arricchisce di un altro prezioso tassello. La notte del 2 novembre 1975 in cui lo scrittore e regista venne ucciso all'Idroscalo di Ostia "c'erano tre automobili, una motocicletta e almeno sei persone, ma non sono in grado di dire chi fossero". E' quanto ha riferito Pino Pelosi, riconosciuto colpevole nel 1979 e interrogato come testimone dai pm di Roma nella nuova indagine sulla morte di Pier Paolo Pasolini.
"Presumo che sulla motocicletta ci fossero i fratelli Borsellino, perché li avevo visti seguirci lungo tutto il tragitto dalla stazione Termini ad Ostia, ma non posso esserne certo".
Nel ricordare gli eventi di quella notte di 39 anni fa, Pelosi ha poi affermato che "era buio pesto e ho visto solamente i mezzi arrivare sul posto, poi due persone prendere Pasolini e trascinarlo fuori dall'abitacolo. In un primo momento sono riuscito ad allontanarmi, fuggendo. Da dove mi trovavo sentivo Pier Paolo gridare e chiedere aiuto, ma nulla di più". Secondo la sua ricostruzione nell'auto di Pasolini, sotto al tappetino, "c'erano 3 o 4 milioni di lire. Denaro che non venne ritrovato insieme alla vettura".