Che cos'è la febbre dengue
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La comunicazione dell'Ats: allertati i Comuni che la persona infetta ha dichiarato di aver frequentato per motivi di lavoro e di residenza
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Caso di febbre Dengue "autoctono" a Brescia. Secondo quanto riferito da Ats è risultata infettata una persona che non ha fatto alcun viaggio all'estero. "A seguito della segnalazione del caso sospetto, Ats ha allertato i Comuni che la persona ha dichiarato di aver frequentato per motivi di lavoro e di residenza, i quali hanno provveduto a mettere in atto gli interventi di disinfestazione previsti dai protocolli ministeriali e regionali", si legge nella nota. Ats ricorda che la Dengue non si trasmette da persona a persona, ma il contagio avviene attraverso la puntura di una zanzara infetta. L'allerta è comunque alta in tutta Italia.
Intanto, nuovo caso 'importato' di Dengue e a Genova sono scattate, a titolo precauzionale, le misure di profilassi e per abbassare in modo rapido la densità di zanzare tigre, vettore della malattia. Le misure sono attivate secondo quanto stabilito dal Piano nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare invasive e Piano regionale di arbovirosi.
Per prevenire l'insorgenza di eventuali casi secondari di dengue, in queste ore è stata adottata un'apposita ordinanza, su proposta dell'assessore all'Ambiente Matteo Campora, che riguarda le misure attivate nelle aree pubbliche e private nell'ambito dei siti individuati dalla Asl 3. Nell'area interessata, un'impresa specializzata, incaricata dal Comune di Genova, ha effettuato nelle ultime ore un intervento di disinfestazione straordinaria. Il protocollo consiste in trattamenti adulticidi e trattamenti larvicidi: gli interventi verranno eseguiti nelle aree pubbliche e private, se ritenuto opportuno.
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Un caso probabile di Dengue, relativo a un paziente residente a Ortona (Chieti), è stato segnalato al Comune con una nota dall'Unità operativa complessa Servizio igiene epidemiologica e sanità pubblica della Asl Lanciano Vasto Chieti. In base quanto dispone il "Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (Pna) 2020/2025" - si legge in una nota - l'amministrazione comunale di Ortona ha messo in atto tutte le misure utili a prevenire la trasmissione del virus ponendo maggiore attenzione a una corretta gestione del territorio con azioni di risanamento ambientale con l'obiettivo di eliminare i siti in cui le zanzare si riproducono e ridurne la densità, sia nelle aree pubbliche che private.
In particolare, il Comune ha richiesto di procedere alla disinfestazione per tre giorni consecutivi e per un raggio di almeno 200 metri dal luogo in cui la persona si è infettata, di effettuare trattamenti larvicidi delle caditoie, tombini, bocche di lupo sulle aree pubbliche, eliminazione dei focolai larvali rimovibili, una maggiore attenzione nel trattamento dei rifiuti e nella pulizia delle strade, la pulizia di aree abbandonate e nella manutenzione delle aree verdi.
Due nuovi casi di febbre Dengue, di cui uno accertato e uno in fase di accertamento, sono stati segnalati a Trieste. Si tratta di persone di rientro da un viaggio in una delle zone considerate endemiche. Lo rende noto l'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina, precisando che al momento non risultano altri passeggeri a rischio arrivati a Trieste.
Una mutazione genetica rende la zanzara della Dengue, la Aedes aegypti, resistente agli insetticidi piretroidi nel nord dell'Argentina. La scoperta è degli specialisti del Consiglio nazionale argentino delle indagini tecniche e scientifiche (Conicet), della Fondazione Mundo Sano, e dell'Istituto Oswaldo Cruz di Rio de Janeiro (Brasile), e i risultati del lavoro sono descritti nella rivista "Parasites & Vectors". Si legge sul portale del Conicet. "Abbiamo condotto il primo studio che non solo trova una mutazione genetica che non era stata registrata finora nelle zanzare Aedes aegypti in Argentina, ma dimostra anche, attraverso saggi tossicologici, che essa è correlata alla capacità di resistere all'effetto degli insetticidi piretroidi", afferma Laura Harburguer, alla guida dello studio.
"Inoltre - aggiunge - abbiamo scoperto che esiste un'alternativa che potrebbe essere efficace nel controllo di questo vettore della malattia, la cui crescente resistenza rappresenta una minaccia per la salute pubblica". Tutte le popolazioni di Aedes aegypti raccolte sul campo sono morte infatti in presenza "di un composto chiamato pirimifosmetile, che è un organofosfato di fosforo", spiega la studiosa. Il pirimifosmetile non è stato ancora approvato in Argentina, ma ha ottenuto luce verde in diversi Paesi del mondo ed è raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità per il controllo dell'Aedes aegypti.
"Se si seguissero le raccomandazioni per l'uso di questo composto, sarebbe un'alternativa di controllo per ridurre il vettore della dengue nel nostro Paese, ma dovrebbe essere accompagnato da una campagna di gestione integrata che includa il diserbo, il controllo delle larve e la partecipazione della comunità a questo tipo di attività, perché non possiamo dipendere solo dagli insetticidi", indica Harburguer.