L'accusa: "E' riuscito a smontare, pietra dopo pietra, ogni aspetto di vita comunitaria". Il parroco si difende: "Mancano i collaboratori"
© Facebook: parrocchia San Giovanni Battista
"Sono ormai otto anni e più che don Flavio Speroni presiede la parrocchia e in questo significativo arco temporale è riuscito a smontare, pietra dopo pietra, ogni aspetto di vita comunitaria". Questa è solo una delle tante lamentele che "Il Giorno" ha raccolto nei confronti del prelato, attualmente alla guida della parrocchia San Giovanni Battista di Desio. La crescente diserzione delle funzioni religiose e le continue richieste di denaro hanno spinto i cittadini delusi a chiedere l'intervento dell'arcivescovo di Milano.
Ad alzare la voce è l'intero quartiere che conta circa 9mila persone. Stanchi di non poter più far parte di quella vita comunitaria che aveva caratterizzato la loro comunità fino a qualche tempo addietro. Don Speroni, a loro dire, ha staccato la spina a qualsiasi tipo di attività. "Dal servizio di volontariato presso il bar al coretto dei bambini - hanno spiegato i parrocchiani - e ha abbandonato i percorsi di cammino per adolescenti demandandoli alle iniziative spontanee dei pochi educatori rimasti, a cui vieta qualsivoglia proposta di vita comunitaria".
Infine c'è la questione delle omelie "che possiamo considerare più dei lamenti su tasse, costi e richieste di offerte". Questa mancanza di stimoli ha spinto intere famiglie a cambiare parrocchia. Per il parroco la causa della chiusura totale è la mancanza di collaboratori e la difficoltà organizzativa delle varie attività. Le sue "anime smarrite" però sono di tutt'altro avviso: "Il vero motivo è che non vuole fare nulla. Siamo pronti a una raccolta firme e a rivolgerci a Roma".