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La lite è scoppiata davanti alla chiesa di Certaldo dove era appena terminata la cerimonia funebre. Immediato l'intervento dei carabinieri che hanno bloccato e identificato i ragazzi: uno di loro avrebbe anche estratto un coltello
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Attimi di tensione durante il funerale di Maati Moubakir, il 17enne ucciso in strada il 29 dicembre a Campi Bisenzio (Firenze). Davanti alla chiesa di Certaldo, alla fine della cerimonia funebre, due giovani si sono picchiati dopo essersi scambiati offese e insulti. Inoltre, sembra che uno dei due abbia estratto un coltello. I ragazzi sono stati quindi bloccati e identificati dai carabinieri. "E' una vergogna - hanno gridato alcuni amici di Maati al giovane armato -. Sei venuto col coltello al funerale dopo quello che è successo".
L'alterco e il parapiglia fra i due sarebbe durato una trentina di secondi finché il giovane venuto per cercare l'amico di Maati ha estratto il coltello, provocando forti tensioni fra i giovani presenti. "Ma stiamo scherzando - dice un amico della vittima ai carabinieri -. Questa è una vergogna, è venuto qua portandosi un coltello dietro". Nelle fasi concitate successive alla lite, un altro ragazzo di Certaldo ricostruisce che i due avevano litigato nei giorni scorsi e poi erano scappati: "Ora lui è venuto a ricercarlo al funerale".
Intanto, martedì c'è stata l'udienza di convalida e gli interrogatori di garanzia per i tre giovani arrestati in carcere con l'accusa di omicidio volontario per l'uccisione di Maati. Tutti hanno risposto alle domande del giudice che li interrogava e tutti hanno respinto, ciascuno per la propria posizione, l'accusa di aver accoltellato Maati. In particolare, Ismail Arouizi, difeso dall'avvocato Sabrina Serroni, dopo aver affermato di non aver accoltellato la vittima, si sarebbe riconosciuto responsabile della prima aggressione con il casco a Maati e successivamente di averlo tenuto a terra mentre l'altro lo colpiva con pugni al volto. Secondo quanto ha risposto al giudice, Arouizi avrebbe aggredito Maati solo in una fase precedente alla coltellata mortale inferta sull'autobus.