NELL'AGOSTO 2018

Caso Diciotti, la Cassazione: "Il governo risarcisca i migranti" | Meloni: "Frustrante dover pagare gli illegali coi soldi dei cittadini"

Per la vicenda, il Tribunale dei ministri di Palermo indagò l'allora ministro dell'Interno Salvini per sequestro di persona ritenendo illegittimo il trattenimento dei profughi sull'imbarcazione italiana. Il presidente della Cassazione: "Insulti inaccettabili"

07 Mar 2025 - 21:13

Le sezioni unite della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso presentato da un gruppo di migranti a cui, dal 16 al 25 agosto del 2018, fu impedito di sbarcare dalla nave Diciotti della guardia costiera che li aveva soccorsi in mare. Nell'istanza si chiedeva la condanna del governo italiano a risarcire i danni non patrimoniali determinati nei profughi dalla privazione della libertà. Il collegio, condannando l'Esecutivo, ha rinviato al giudice di merito la quantificazione del danno di fatto. Immediata la replica del premier Meloni che ha definito la situazione come "frustrante".

La vicenda Diciotti

 Per la vicenda, il Tribunale dei ministri di Palermo indagò l'allora ministro dell'Interno Salvini per sequestro di persona ritenendo illegittimo il trattenimento dei profughi sull'imbarcazione italiana. Il caso fu poi trasmesso a Catania per competenza territoriale e la Procura etnea chiese l'archiviazione. Il Tribunale dei ministri locale la respinse chiedendo al Senato l'autorizzazione a procedere per il leader della Lega. A Palazzo Madama la Giunta per le Autorizzazioni a procedere votò contro.

"Il soccorso in mare è un dovere"

 "L'obbligo del soccorso in mare corrisponde a una antica regola di carattere consuetudinario, rappresenta il fondamento delle principali convenzioni internazionali, oltre che del diritto marittimo italiano e costituisce un preciso dovere per tutti i soggetti pubblici o privati, che abbiano notizia di una nave o persona in pericolo esistente in qualsiasi zona di mare in cui si verifichi tale necessità e come tale esso deve considerarsi prevalente su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell'immigrazione irregolare", hanno scritto i giudici delle sezioni unite della Cassazione.

Meloni: "Frustrante dove risarcire immigrati illegali"

 "Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno condannato il governo a risarcire un gruppo di immigrati illegali trasportati dalla nave Diciotti perché il governo di allora, con Ministro dell'Interno Matteo Salvini, non li fece sbarcare immediatamente in Italia. Lo fanno affermando un principio risarcitorio assai opinabile, quello della presunzione del danno, in contrasto con la giurisprudenza consolidata e con le conclusioni del Procuratore Generale". Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

"Decisioni che non avvicinano le istituzioni ai cittadini"

 "In sostanza - prosegue Meloni - per effetto di questa decisione, il Governo dovrà risarcire - con i soldi dei cittadini italiani onesti che pagano le tasse - persone che hanno tentato di entrare in Italia illegalmente, ovvero violando la legge dello Stato italiano. Non credo siano queste le decisioni che avvicinano i cittadini alle istituzioni, e confesso che dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare, è molto frustrante".

Un migrante eritreo: "Voglio giustizia, non risarcimenti"

 Sul caso interviene anche un migrante eritreo coinvolto nella vicenda, che dice di volere giustizia piuttosto che un risarcimento. "Quello che mi interessava - spiega - è che fosse accertata la responsabilità di chi ha messo in atto quelle decisioni: è stata un'ingiustizia, ci hanno privato della libertà e di poter chiedere asilo senza che avessimo compiuto alcun reato". 

Tajani: non condivido il risarcimento ai migranti della Diciotti

 "Non so cosa rispondere, credo che il dovere del governo è di difendere i confini nazionali, ma se tutti gli immigrati irregolari chiedessero un risarcimento così facciamo fallire le casse dello Stato. È una sentenza che non condivido, non ne condivido le basi giuridiche". Lo ha affermato il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, a una domanda sulla decisione della Cassazione sul risarcimento chiesto al governo per i migranti trattenuti sulla nave Diciotti.

Piantedosi: "Sentenza si può commentare, io non la condivido

  "Le sentenze giudiziarie si rispettano ma si possono commentare, con profondo rispetto eseguiremo questa sentenza della Cassazione ma non la condivido affatto, proprio conoscendo nella profondità quel caso". Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Le sentenze, anche quelle autorevoli della Cassazione, si rispettano ma sono commentabili, in qualche modo giudicabili e da parte mia non condivisibili". 

Lega: paghino i giudici se amano tanto i clandestini

 "Assurdo. Paghino questi giudici di tasca loro, se amano tanto i clandestini". Lo afferma la Lega sui propri profili social, commentando la decisione con cui le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso di un gruppo di migranti a cui, dal 16 al 25 agosto del 2018, dall'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini, fu impedito di sbarcare dalla nave Diciotti, disponendo che il governo risarcisca i danni non patrimoniali per i profughi.

FdI: da Cassazione scelta folle che offende italiani

 "Per certi magistrati entrare in Italia illegalmente è consentito. Se lo impedisci, devi risarcire gli immigrati. Scelte folli che offendono tutti i cittadini". Lo scrive sui social il partito della premier Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, in riferimento alla decisione della Cassazione sul risarcimento chiesto al governo per i migranti trattenuti sulla nave Diciotti. Assieme al post è allegata una card in cui si legge: "La magistratura ha deciso: gli italiani risarciscono gli immigranti a cui fu impedito di sbarcare".

Presidente della Cassazione: "Insulti inaccettabili"

   "Le decisioni della Corte di Cassazione, al pari di quelle degli altri giudici, possono essere oggetto di critica. Sono invece inaccettabili gli insulti che mettono in discussione la divisione dei poteri su cui si fonda lo Stato di diritto". Lo afferma il primo presidente della Corte, Margherita Cassano, dopo le polemiche in seguito alla sentenza.

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