A "Mattino Cinque News" l'avvocatessa commenta l'entrata in vigore della riforma Cartabia
"Si, lo voglio...il divorzio breve". A "Mattino Cinque News" l'avvocatessa Annamaria Bernardini de Pace commenta positivamente l'entrata in vigore oggi, 1° marzo, della riforma Cartabia sul processo civile di famiglia ma lancia l'allarme sulla carenza di giudici: "Si tratta di una buona legge ma servirà un concorso straordinario per aumentare il numero dei giudici che in Italia sono 10mila sia per il processo civile e quello penale". Luci e ombre sulla riforma che punta a ridurre sensibilmente l'intasamento delle pratiche di separazione e divorzio nei tribunali. "Finalmente la legge dice che gli atti da presentare prima dell'udienza dovranno essere sintetici", spiega Bernardini de Pace.
Cosa cambia con la riforma divorzio breve? - Attraverso un Tribunale unificato, un solo giudice e un unico rito sarà concesso più ascolto ai figli minori e sarà approntato un "piano genitoriale" su scuola e attività ludico-ricreative per decidere su affidi o diritto di visita dei genitori. Previsto inoltre un pm che può fare più indagini per inoltrare meno ricorsi successivamente sulla perdita della potestà genitoriale o sulla condotta del genitore pregiudizievole ai figli.
Tribunale unico della famiglia - Entro ottobre 2024 nascerà il Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie. Si tratterà di strutture sia circondariali, nelle città più piccole, sia distrettuali. In tal modo si potrà superare l'attuale frammentazione di competenze, spaccate tra Tribunale ordinario, Tribunale per i minorenni (questo rimane in vigore ma con funzioni più specifiche) e Giudice tutelare. Restano escluse da questo accorpamento solo le adozioni e i procedimenti di competenza delle sezioni Immigrazione.
Rito unico - Tribunale unico, rito unico, davanti a un solo giudice: la causa non dovrà più avere due fasi, come succede oggi, con la prima comparizione davanti al Presidente (udienza presidenziale) e successivamente davanti al Giudice istruttore. Si potrà presentare in contemporanea, in un unico atto, domanda di separazione e domanda di divorzio. Sarà un solo procedimento che comincia con il deposito sin da subito di atti introduttivi che contengono il racconto dei fatti e dei mezzi di prova. La procedibilità del divorzio dipenderà da due criteri: una sentenza passata in giudicato sulla separazione e la cessazione, senza mai interruzioni, della convivenza tra i due coniugi.