A Pomeriggio Cinque parla Giuseppe, che ha dato il via all'iter per liberare la 28enne a Mola di Bari
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Anna Paola è rimasta segregata in casa propria per 10 anni a Mola Di Bari. A far scattare le indagini è stato Giuseppe un vicino di casa della famiglia che seguendo un servizio di Pomeriggio Cinque si è insospettito e ha allertato i carabinieri: “Ho sempre visto il padre della ragazza in giro e al bar per portare cibo come cornetti o pizze in casa, però quando gli si chiedeva dove fosse la moglie e la figlia, lui replicava dicendo che fossero all’estero o in ospedale”.
Così l’uomo rivela in esclusiva a Barbara d’Urso di essere stato lui a dare il via all’iter che ha poi liberato le due donne. “Nessuno si è preoccupato di loro. Nemmeno i parenti come la sorella della mamma di Anna Paola, con cui mi sono messo in contatto. Io la ragazza non la vedevo da 12 e 13 anni, ma non avrei mai immaginato di averci preso. Ho mandato un mio amico a fare la denuncia e poi a quanto pare avevo ragione”, dichiara Giuseppe. “Sono dispiaciuto però almeno ora le due donne stanno bene. Se mi dovesse ricapitare Barbara, lo farò di nuovo non mi interessa ciò che pensa la gente. Se il papà di Anna Paola mi avesse chiesto aiuto l’avrei aiutato, mai avrei immaginato che vivessero in un tale degrado”.