Covid, a Torino i tassisti in protesta: "Arrivate solo briciole"
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Sileri: "Chiusure decise in base ai dati di Cts e Iss". Zaia: "Fatica a farlo accettare". Tassisti in piazza a Torino. I ristoratori di Milano davanti alla Prefettura.
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Palestre e piscine chiuse per Dpcm. La misura anti Covid-19 tra i suoi detrattori annovera il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri che, sui contagi da Coronavirus legati all'attività sportiva in luoghi chiusi, ironicamente ha detto: "Spero che i numeri siano in possesso del Comitato tecnico scientifico ma io non li ho visti". Critiche anche dal governatore veneto Zaia: "Questo provvedimento rischia di trasformarsi in una tragedia, non c'è un fondamento di dato epidemiologico". A Torino la protesta dei tassisti.
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Sileri prova poi a spiegare le ragioni delle nuove chiusure: "Si tratta di provvedimenti che impongono sacrifici a molti cittadini, ma non dobbiamo far prevalere la paura: è una fase difficile, ma transitoria. Una volta addolcita la curva, il rigore di queste misure sarà mitigato".
Tra i maggiori critici della stretta a locali e ristoranti, in prima fila c'è il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: "Non ho notizia di focolai in ristoranti e palestre che si sono adeguati in maniera totale alle linee guida. Questo provvedimento si trasforma in un'autentica tragedia. Si mette a dura prova il sistema produttivo, questo non ci voleva facciamo fatica a giustificare azioni come queste. Faccio appello al Governo perché riveda questo provvedimento".
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Dalle istituzioni alle piazze il disappunto sembra avere una voce comune. Gli ultimi a protestare fisicamente sono stati i tassisti di Torino.
Oltre 180 taxi hanno occupato piazza Castello, davanti al palazzo che ospita la Regione Piemonte, per contestare le nuove misure anti-Covid nei confronti di bar e ristornati e il coprifuoco voluto dalla Regione. "Se in città tutto è chiuso chi prenderà i taxi?", dicono. "Ci servono aiuti e incentivi per coprire le perdite".
La pioggia non ha fermato la rabbia dei ristoratori, gestori di bar e pub di Milano e provincia che si sono dati appuntamento a pochi passi dalla Prefettura per manifestare la loro rabbia contro il nuovo decreto del governo.
"E' peggio del lockdown - ha spiegato Alfredo Zini, ristoratore che ha promosso la protesta - ci sarà così un mercato parallelo di abusivismo, la gente potrà acquistare alimentari e alcolici e consumarli anche per la strada. Chiediamo un allineamento del Dpcm e dell'ordinanza regionale, uno dice chiudere alle 18 e l'altra alle 23".