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Figliuolo: "Garantiamo la flessibilità e la libertà delle scelte personali". Speranza: "Nessuna obbligatorietà per i vaccini"
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La vaccinazione "eterologa funziona, io stesso sono prenotato martedì", ma chi ha ricevuto la prima dose di AstraZeneca è "libero" di fare la seconda con lo stesso siero "purché abbia il parere di un medico e un consenso informato". A dirlo è il premier Mario Draghi, che appena rientrato a Roma da Barcellona convoca una conferenza stampa con il generale Figliuolo e il ministro della Salute Speranza per chiarire la "confusione" che si è creata sui vaccini.
"Vaccinarsi è fondamentale" Il primo punto messo in chiaro dal premier è che "vaccinarsi è fondamentale, la cosa peggiore che si può fare è non vaccinarsi o vaccinarsi con una dose sola". Per quanto riguarda la possibilità di completare il ciclo con un "mix" di vaccini per gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose AstraZeneca, assicura, "l'eterologa funziona".
"Chi vuole può fare la seconda dose di AstraZeneca" "Io ho più di 70 anni - spiega Draghi -. Nella prima dose ho fatto AstraZeneca, ho avuto una risposta di anticorpi bassa e mi si consiglia di fare l'eterologa. Funziona, ancor di più per chi ha meno di 60 anni". Ma questo non sarà un obbligo, ha garantito: "Se una persona che ha meno di 60 anni ha fatto la prima dose con AstraZeneca e gli viene proposto, come è stato stabilito di fare, l'eterologa ma non vuole farla, questa persona è libera di fare la seconda dose con AstraZeneca purché abbia il parere di un medico e un consenso informato bene. La cosa peggiore da fare è non farsi nessuna seconda dose".
Figliuolo: "Garantiamo la libertà delle scelte personali" Una possibilità ribadita anche dal generale Francesco Figliuolo: "La raccomandazione principale è di fare l'eterologa, ma se un individuo sotto i 60 vuole fare AstraZeneca, ci sarà la possibilità di valutare e farlo, noi siamo in grado di garantire la flessibilità e la libertà delle scelte personali".
"Sfida è raggiungere chi non si è vaccinato" Nonostante la confusione, sottolinea Draghi, "la popolazione non mostra l'intenzione di non vaccinarsi: è straordinario, rispetto ad altri Paesi è uno dei comportamenti più ammirevoli". C'è però una "sacca" di più di 2 milioni di over 50 che non si è vaccinata. E raggiungerli è la "sfida" da vincere. "Nel nostro Paese è stato disposto l'obbligo per il vaccino anti-Covid per gli operatori sanitari e ciò è giusto, ma in questo momento non c'è la previsione di altri tipi di obbligatorietà", ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza. "Vediamo una risposta positiva dei nostri cittadini e la campagna continuerà".
Mascherine all'aperto e stato di emergenza Da Draghi non sono invece arrivate risposte precise sui due temi che agitano il dibattito politico in questi giorni: l'abolizione dell'obbligo di mascherina all'aperto e l'eventuale proroga dello stato di emergenza oltre il 31 luglio. Sul primo punto, ha detto, "non c'è una data", ma "domani farò richiesta formale di un parere al Cts, per sapere se possiamo toglierci la mascherina all'aperto oppure no". Per quanto riguarda lo stato di emergenza, "un'emergenza è un'emergenza" e quindi la decisione sarà presa "quando saremo vicini alla data di scadenza".
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