LA RICHIESTA DISPERATA

Elisa come Eluana: da 12 anni in stato vegetativo | Il padre: staccate la spina

Ricoverata in un ospedale veneziano, è nutrita con sondino, non sente, non parla. Il suo caso sta facendo il giro nel web

28 Lug 2017 - 08:44

    © ansa

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Da dodici anni a letto, immobilizzata dopo un terribile incidente stradale. Così passa le sue giornate Elisa, 46 anni, nel reparto dell’Antica Scuola dei Battuti a Venezia, dedicato ai pazienti in stato vegetativo persistente. Per i medici non c’è nessuna speranza di risveglio, dato che un’intera parte del cervello è andata persa. Ad assisterla ci pensa il padre 70enne Giuseppe, unico parente rimastole, che adesso chiede di staccare la spinaper dare alla figlia almeno una morte dignitosa.

Elisa riportò danni irreversibili in un incidente stradale avvenuto nel 2006. L'auto era guidata dal fidanzato che per rimorso si tolse la vita. Da allora non sente, non parla, respira con una macchina, è nutrita da un sondino. Sono le macchine a tenerla in vita in uno stato vegetativo persistente. Il suo caso, come quello di Eluana Englaro (nella foto), sta facendo il giro nel web, raccogliendo diverse manifestazioni di solidarietà. “Il nonno non ha voluto mai lasciarla andare - dice commosso al Gazzettino papà Giuseppe - eravamo in due ad occuparci della piccola. Finché c'era lui ad aiutarmi ho tenuto duro".

"Dopo la sua morte tutto è cambiato, non ci riesco più, sono anziano, metti che mi capiti qualcosa da un momento all’altro, una malattia o un banale incidente che mi tenga a casa per qualche settimana di troppo, o che mi fratturo un piede e non posso recarmi a trovarla in ospedale. Chi provvederebbe a lei? Cosa ne sarà di Elisa quando non ci sarò più?”, aggiunge commosso. Giuseppe ha avuto un’altra figlia dal secondo matrimonio che però vive e lavora all’estero: "Verrà in agosto a trovarmi a Venezia - aggiunge - le intesterò il mio conto corrente per assicurare sempre tutto il necessario ad Elisa, affinché i pagamenti delle rette e delle badanti continuino anche dopo la mia morte. Anche se lei non si rende conto di nulla, voglio che senta il mio amore, se fosse per me non la lascerei sola nemmeno un minuto".

"Non è vita questa, è il nulla - dice stravolto papà Giuseppe  - lo Stato deve fare qualcosa a tutela di queste persone: spero che venga fatta al più presto una legge ad hoc e che il dibattito attorno al testamento biologico giunga presto a qualcosa di concreto”, reclamando più "comprensione per chi si trova tutti i giorni a sopravvivere in questa condizione".

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