Il gelo e l'influenza hanno fatto scattare l'allarme, via alla "raccolta straordinaria" nei centri trasfusionali. E un numero verde per dare una mano
Emergenza sangue negli ospedali, l'industria dei donatori cerca nuovi adepti. Mentre negli ospedali medici e infermieri sono alle prese con la mancanza di sacche di plasma dovute all'allarme influenza e gelo, l'Avis ha già fatto scattare il piano di "raccolta straordinaria". I soci vengono chiamati a fare gli straordinari e soprattutto si cercano altre persone disposte a sottoporsi alla macchina della trasfusione solidale.
In casi come questi, "l'effetto trascinamento è garantito", assicura a Tgcom24 il presidente dell'Avis Vincenzo Saturni. "Lo abbiamo già visto quando c'è stato il terremoto in Centro Italia, lo stiamo vedendo in questi giorni di allarme per carenza di sangue legata all'effetto combinato di gelo e influenza. I nostri iscritti rispondono, ma soprattutto arrivano molti aspiranti donatori pronti a entrare nel nostro esercito". Influenza e gelo permettendo.
Da una parte le difficoltà a spostarsi dovute al maltempo di questi ultimi giorni, con problemi per trasportare il sangue negli ospedali, e con i donatori più in difficoltà del solito a muoversi, dall'altra parte l'influenza che ha messo ko molti italiani (due milioni e mezzo in tutto, oltre mezzo milione nei primi giorni del 2017), donatori compresi: sono i fattori che hanno abbassato drasticamente l'affluenza di sangue negli ospedali e nelle strutture di cura.
"Noi ce la stiamo mettendo tutta con i nostri per tamponare l'emergenza. E cerchiamo dunque di allargare il giro di chi dona anche 'approfittando' della situazione critica - spiega Saturni -. Il donatore occasionale può servire, ma alla lunga non è funzionale alle esigenze della sanità. E' grazie ai nostri soci, un milione e 300mila persone (a cui si aggiungono i 400mila di altre associazioni), che sappiamo a chi rivolgerci per rintracciare il gruppo sanguigno richiesto, che può variare da momento a momento, da caso a caso". Ecco perché l'invito degli addetti ai lavori è quello di diventare donatori "professionisti". In Italia servono 8.700 emocomponenti al giorno per curare 1.700 malati cronici, ai quali occorrono quotidianamente massicce dosi di sangue.
Chiunque voglia può dare il suo contributo (4 trasfusioni all'anno, 450 millilitri di sangue l'una) contattando il numero verde 800261580 per mettersi in contatto con una sede Avis, 3.400 in tutta Italia.
I numeri delle ultime ore sono allarmanti. "Mancano 2.600 sacche negli ospedali e nove Regioni sono in difficoltà: Abruzzo, Toscana, Campania, Basilicata, Liguria, Umbria, Marche, Lazio, Puglia", dice il direttore del Centro nazionale sangue Giancarlo Maria Liumbruno. Ed è già scattato l'allarme rosso: si rinviano gli interventi chirurgici non urgenti e quelli che richiedono gran quantità di plasma. Ma il sangue serve sempre per emofiliaci e i malati di talassemia, che non possono farne a meno. E l' "industria del sangue" si mobilita.