A Ferrara musica, parole e immagini per ricordare Federico. Il 25 settembre 2005 aveva 18 anni quando ha subito un controllo di polizia che gli è costato la vita
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Federico Aldrovandi oggi avrebbe 28 anni. Esattamente 10 anni fa, il 25 settembre 2005, il giovane, allora 18enne, stava tornando a casa a Ferrara quando ha subito un controllo di polizia che gli è costato la vita. Tre anni e sei mesi le condanne per gli agenti. "Le sentenze sono state molto dolci, le accetto ma non credo sia stata fatta piena giustizia", dice il padre, Lino Aldrovandi. "Chi ha ucciso mio figlio non merita di indossare una divisa".
Le percosse - Federico era in evidente agitazione psicomotoria, ha calciato a vuoto contro gli agenti che invece del dialogo, delle prime cure sanitarie, dell'eventuale identificazione, seguirono una via violenta. E' quanto si legge nella sentenza della Corte d'Appello. Il ragazzo ha subito percosse anche quando lui gridava "aiuto, basta". La morte è avvenuta fra le 6 e le 6.15. Cinquantaquattro le lesioni riportate, il cuore non ha retto: la causa del decesso secondo l'autopsia è asfissia da compressione toracica.
Gli agenti - I poliziotti erano arrivati sul posto in seguito a una telefonata di una residente che si lamentava per gli schiamazzi. Al processo gli agenti - Enzo Pontani, Luca Pollastri, Paolo Forlani e Monica Segatto - hanno invocato la legittima difesa. Nel 2012 la Cassazione li ha tutti condannati per eccesso colposo in omicidio colposo in via definitiva, a 3 anni e 6 mesi di reclusione, pena in parte coperta dall'indulto. Finito di scontare la condanna, sono stati reintegrati in servizio visto che non c'è stata l'espulsione dal corpo di polizia. Resta per loro il risarcimento da pagare.
La madre e il caso Giovanardi - La madre del giovane, Patrizia Moretti, racconta come il dolore sia sempre con lei ma ha comunque deciso di ritirare le querele presentate nei confronti del senatore Carlo Giovanardi, dell'agente di polizia Paolo Forlani e del segretario del Coisp Franco Maccari. "Non è un perdono - dice -, penso che il dedicare anche solo alcuni minuti a persone che disprezzo sia un'imperdonabile perdita di tempo. Non voglio più doverli vedere né ascoltare o parlare di loro".
Il reato di tortura - Al caso Aldrovandi è legata anche la battaglia per l'introduzione del reato di tortura nell'ordinamento italiano. La proposta di legge è ferma in Parlamento dal 2013. Lo scontro principale è fra chi si oppone e chi sostiene la precisazione relativa alla posizione delle forze dell'ordine e ai pubblici ufficiali, da salvaguardare o per cui proporre pene più pesanti.
A Ferrara musica, parole e immagini per Federico - L'associazione intitolata a Federico ha organizzato a Ferrara una due giorni di musica, parole e immagini. Il 25 settembre al circolo Arci Bolognesi si inaugura la mostra "Licenza di tortura". Il 26 in Sala Estense si tiene un incontro sul reato di tortura, poi alle 18 in piazza municipale "Concerto per Federico", con Thomas Cheval al piano e, tra gli altri, Punkreas, Strike e 99 Posse.