Altra indagine per il primo cittadino, già coinvolto nel caso delle nomine al Teatro regio e per questo sospeso da M5s
Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti (eletto nel 2012 con M5s e attualmente sospeso dal Movimento), è stato iscritto nel registro degli indagati per l'esondazione del Baganza del 2014. Il reato ipotizzato è disastro colposo. Indagati anche il comandante della municipale, Gaetano Noè, i dirigenti della Protezione civile regionale e provinciale, Gabriele Mainetti, e Gabriele Alifraco, e l'ex responsabile del servizio tecnico Gianfranco Larini.
Si tratta della seconda indagine che coinvolge il primo cittadino, in carica dal 21 maggio del 2012. La prima, per abuso d'ufficio in relazione alle nomine al Teatro Regio di Parma, gli è costata la sospensione dal Movimento 5 stelle.
Pizzarotti, come riporta la Gazzetta di Parma, è indagato in qualità di autorità di Protezione civile in città. L'iscrizione nel registro degli indagati risale alla scorsa settimana ma non sarebbe ancora stata trasmessa alcuna informazione di garanzia agli indagati, perché finora la Procura non ha svolto atti che richiedano la presenza di un difensore.
L'esondazione dell'ottobre del 2014 allagò la zona sud della città provocando milioni di euro di danni ma, per fortuna, nessuna vittima. L'attenzione degli inquirenti non sarebbe rivolta solo alle eventuali inadempienze di Pizzarotti ma a tutto il sistema dell'allerta della Protezione civile. In particolare sulla catena di comunicazione delle allerte meteo. A partire dal fax partito dalla prefettura sabato 11 ottobre alle 13:49 e protocollato al Comune di Parma solo lunedì 13, lo stesso giorno del disastro.
Pizzarotti in questi giorni non è a Parma ma è impegnato in una missione in Cina.