La protesta si unisce a quella dei dipendenti a tempo indeterminato
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Anche i sindacati dei lavoratori temporanei forniti dalle agenzie interinali, i cosiddetti "somministrati", hanno proclamato per venerdì, in occasione del "Black Friday", una giornata di sciopero allo stabilimento Amazon di Castel San Giovanni (Piacenza). La protesta si unisce a quella dei dipendenti a tempo indeterminato. "Siamo focalizzati sulle promesse che facciamo ai nostri clienti, anche nel giorno del Black Friday", rassicura l'azienda.
I sindacati piacentini hanno trascorso tutta la giornata di giovedì a gestire l'enorme e inattesa attenzione mediatica sul loro sciopero, e a cercare di convincere il maggior numero dei quasi duemila dipendenti a tempo indeterminato ad aderire alla mobilitazione. Per chiedere ad Amazon di condividere con loro almeno una piccola parte degli enormi utili che fa, anche se i funzionari di Cgil, Cisl e Uil ammettono una certa difficoltà: Amazon, spiegano, non è un posto di lavoro dalla forte tradizione sindacale.
I lavoratori hanno una media d'età molto bassa e fanno parte di una generazione che ha molta più dimestichezza col lavoro interinale che con le tessere del sindacato. E quella dei lavoratori temporanei, assunti per brevi periodi dalle agenzie interinali e poi 'somministrati' ad Amazon per far fronte ai picchi di lavoro, è l'altra faccia della questione. I sindacati confederali hanno formalizzato la proclamazione dello sciopero anche per loro. "Noi ci battiamo anche per questi ragazzi - confida Fiorenzo Molinari della Filcams-Cgil - ma non ciaspettiamo il loro supporto". Per un lavoratore interinale aderire a uno sciopero equivale al rischio di non essere più chiamato.
E' anche per questo che Amazon Italia confida di rispettare "le promesse che facciamo ai nostri clienti". L'anno scorso, nel Black Friday, a Piacenza vennero evasi un milione e 200 mila ordini. "Dal punto di vista sindacale - dice Molinari - qua siamo all'anno zero, visto che fino a poco tempo fa questa azienda nonesisteva nemmeno. Speriamo di convincere almeno il 50% dei dipendenti a scioperare. Lunedì incontreremo i vertici di Amazon Italia". I lavoratori non chiedono solo uno stipendio più alto del minimo contrattuale che applica Amazon, ma anche condizioni di lavoro migliori. "Non ci sono situazioni eclatanti - racconta Molinari - ma è un lavoro che dal punto di vista psicofisico è molto usurante: sembra di essere nella fabbrica di cioccolato di Willy Wonka".