Parla la donna del Bangladesh accusata di maltrattamenti a Bologna: "Non l'ho mai costretta a metterlo, ora vi prego riportatela da me"
"Non è vero niente, il velo non c'entra. Non ho mai costretto mia figlia a indossarlo e le ho rasato i capelli solo perché aveva i pidocchi". Si difende così la donna originaria del bangladesh accusata di maltrattamenti nei confronti della figlia 14enne. La ragazzina, che è stata tolta alla famiglia, si era presentata a scuola a Bologna con la testa rasata e aveva raccontato di essere stata punita per essersi opposta all'imposizione del velo.
"Non ho fatto nulla contro la sua volontà", ripete la donna a Repubblica. Le fa eco la figlia più grande, che racconta di come la sorella si sia tagliata alcune ciocche da sola e poi, criticata dalle amiche a scuola, abbia deciso di rasarsi. "Sono stata io a dirle di farlo, non mia madre". "Aveva pure i pidocchi allora le ho detto: dai che ti rasiamo. Nel nostro Paese si fa, i capelli si rinforzano. È venuta in bagno, abbiamo anche scherzato con l'acqua, non si è opposta, non ha detto niente. Come potevo costringerla?", continua la mamma della 14enne.
Nessuno nella famiglia si spiega il racconto della ragazzina. Nelle parole della donna, tra le lacrime, c'è solo il desiderio di riabbracciare sua figlia. "Non mi do pace, l'ho accompagnata a scuola l'altra mattina perché era in ritardo, arrivate a pochi metri lei ha visto due sue professoresse: mamma vai, vado da sola. Da quel momento non l'ho più vista. Ora voglio solo riabbracciarla, non la rimprovererò di nulla".