SEQUESTRATI BENI PER 150 MILIONI DI EURO

Bologna, bufera sulla Bio-on: arrestato il presidente del Cda

Gli esponenti dell'azienda che si occupa di bioplastiche innovative sono accusati di falso in bilancio e manipolazione del mercato. Titolo sospeso in Borsa

23 Ott 2019 - 20:57

False comunicazioni sociali da parte di una società quotata e manipolazione del mercato: sono le accuse nei confronti dei vertici della Bio-on, società bolognese operante nel settore delle bioplastiche. Tre le misure cautelari personali emesse nei confronti di figure apicali dell'azienda: il presidente del Cda, Marco Astorri, è finito ai domiciliari. Sequestrati beni per 150 milioni, pari al valore del profitto dei reati commessi.

Il vicepresidente, Guido Cicognani, e il presidente del collegio sindacale, Gianfranco Capodaglio, sono stati destinatari di due misure cautelari interdittive del divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche. In tutto sono indagate 9 persone, fra amministratori, sindaci, direttore finanziario e revisore. I reati contestati sono false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato.

Operazione "Plastic Bubbles" - L'operazione "Plastic Bubbles" nasce dal monitoraggio delle Fiamme Gialle del nucleo di polizia economico finanziaria dell'andamento delle contrattazioni in Borsa, nel segmento Aim, relative ai principali titoli azionari di aziende che operano nell'area bolognese. L'attività ha consentito di rilevare e segnalare all'autorità giudiziaria una forte anomalia nell'andamento del titolo della società Bio-on a seguito della pubblicazione di un report da parte del fondo americano Quintessential, che ne metteva in discussione la veridicità dei dati contabili e la solidità finanziaria.

Irregolarità nei bilanci - Le indagini successive, condotte dal procuratore aggiunto Francesco Caleca e dal pm Michele Martorelli, hanno evidenziato numerose irregolarità per quanto riguarda la formazione dei bilanci e l'informazione societaria riportata al mercato, con particolare riferimento ai ricavi ed al livello di produzione dichiarati dalla società bolognese. La capacità produttiva di bio-polimeri dell'impianto di Castel San Pietro, infatti, veniva rappresentata come di mille tonnellate l'anno, quando in realtà dall'inizio del 2019 ad oggi si attestava sulle 19 tonnellate. Nel dettaglio è stato rilevato come gran parte dei ricavi iscritti nei bilanci della società dal 2015 al 2018 fosse non veritiera, con riguardo alle tempistiche e modalità di realizzazione, mentre parte dei ricavi generati da cessioni di licenze nei confronti di due joint venture contabilizzate nel 2018, sarebbe frutto di operazioni fittizie.

Sequestri per oltre 150 milioni di euro - I sequestri hanno riguardato beni e risorse finanziarie degli indagati fino al raggiungimento dell'importo del profitto del reato, quantificato in 36 milioni di euro, nonché le azioni della società quotata nella disponibilità degli stessi, il cui valore ammonta a circa 115 milioni di euro.

Il gip: "Abbiamo evitato l'esplosione di una bolla devastante" - "Credo che si sia doverosamente intervenuti proprio per quella garanzia e tranquillità del mercato, per evitare che potesse esplodere con effetti ancora piu' devastanti una bolla economica che certamente avrebbe arrecato ancora maggiori danni". Lo ha detto il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, a proposito dell'operazione della guardia di finanza che ha riguardato la Bio-on, società quotata in Borsa, i cui vertici sono accusati di false comunicazioni sociali e manipolazione di mercato." Volevamo garantire una informazione corretta e puntuale su un mercato aperto ai risparmiatori, per evitare investimenti drogati da informazioni improvvidamente o capziosamente rappresentate", ha concluso. 

I risparmiatori si organizzano - La vicenda di Bio-on rischia di trasformarsi in un nuovo caso di "risparmio tradito", con oltre un miliardo di euro di capitalizzazione bruciata da quando il Fondo Quintessential ha accusato la società fondata da Marco Astorri e Guido Cicognani di essere una sorta di "Parmalat" e di fondarsi su un modello di business vuoto e truffaldino. Il Siti, Sindacato Italiano per la Tutela dell'Investimento e del risparmio di Milano, in una nota, "chiama a raccolta tutti gli azionisti (e gli ex azionisti che siano usciti in grave perdita) al fine di consentire loro di usufruire della propria iniziativa di tutela, tesa alla costituzione di parte civile nel procedimento penale per il risarcimento del danno". 

Titolo sospeso in Borsa - In seguito all'inchiesta, la Borsa Italiana ha annunciato che i titoli di Bio-on "sono sospesi dalle negoziazioni" e che "seguiranno comunicazioni".

 

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