A “Mattino Cinque” la testimonianza di Martina, la figlia dell'imprenditore che nel 2011 a Piacenza sparò a un ladro
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La condanna a quattro anni e sei mesi per tentato omicidio ad Angelo Peveri continua a far discutere. Il suo non fu un caso di legittima difesa. Nel 2011, l'imprenditore piacentino, insieme a un suo dipendente, fece inginocchiare uno dei tre ladri sorpresi a rubare e gli sparò. Secondo Martina Peveri, figlia di Angelo, "si è trattato di un incidente". "Mio padre non ha mai voluto uccidere nessuno - ha detto Martina ai microfoni di "Mattino Cinque" - In questi anni ogni tanto si svegliava e veniva a dormire da me per le paure che lo assalivano”.
Da quel giorno tutto è cambiato per la famiglia Peveri e vedere l'uomo in carcere ha lasciato il segno sulla figlia: "Ho visto una persona che si è adattata alla situazione, ma sicuramente sofferente". Poi parla di Angelo come persona: "Un lavoratore, non certo un violento. Un padre che non ci ha mai fatto mancare nulla. Per me è un esempio: se un giorno avrò dei figli vorrei essere un genitore come lui”. Poi ammette: "Tornasse a quella sera non sparerebbe".