La ragazza era rimasta in coma vigile dopo essere stata investita il 18 novembre del 1981 quando aveva 15 anni
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Cristina Magrini, la donna bolognese che da 38 anni viveva in stato di minima coscienza, è morta ieri, mercoledì 10 aprile, all'età di 53 anni all'ospedale Maggiore di Bologna, dov'era ricoverata da alcuni giorni. La triste storia di Cristina e di suo padre Romano, che si è sempre battuto per il diritto all'assistenza, anche grazie al sostegno dell'associazione che porta il nome della figlia (Insieme per Cristina onlus), era cominciata il 18 novembre del 1981, quando l'allora 15enne venne investita sotto casa, a Bologna, finendo in coma vigile.
Nel 2011 il sindaco Virginio Merola diede alla donna la cittadinanza onoraria e l'anno seguente, insieme al padre, venne ospitata nella Casa di accoglienza per famiglie con persone in stato vegetativo: una struttura mononucleare aperta negli spazi di Villa Pallavicini. Anche il vescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi, rimase molto commosso dalla vicenda della famiglia Magrini e ogni anno in occasione del compleanno della donna si è recato a farle visita.
"Voglio ringraziare tutti i medici dell'ospedale Maggiore per le cure che hanno dato a mia figlia", ha fatto sapere il padre della donna, secondo quanto riportato da La Repubblica. I funerali si svolgeranno sabato 13 aprile a Villa Pallavicini. Sulla sua storia è stato scritto anche un libro dal titolo: "Se mi risvegliassi domani?".