In manette il 34enne Raffaele Esposito. Il manuale riportava sulla copertina il nome della figliastra dell'uomo. Si tratterebbe di un aggressore seriale: diffuso il video di una sua tentata violenza sessuale
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E' un frammento bruciato di un libro di scuola uno degli elementi decisivi nell'indagine che ha portato i carabinieri a individuare il presunto omicida di una romena uccisa e data alle fiamme a San Donnino, alle porte di Modena. Si tratta di un manuale scolastico che sulla copertina riportava il nome della figliastra dell'indagato, un cuoco sui quaranta. Intanto spunta il video di una tentata violenza sessuale, ma la vittima è fuggita in tempo.
Omicida avrebbe potuto colpire ancora - Dal 24 agosto al 2 settembre il fermato, Raffaele Esposito, 34enne di Savignano sul Panaro in provincia di Modena, aveva preso di mira altre donne, tutte di corporatura esile e di giovane età. Secondo gli inquirenti avrebbe anche potuto uccidere ancora per questo è stato fermato con l'accusa di omicidio, tentato sequestro di persona e violenza sessuale. "Ha provato a sequestrare una giovane a Savignano sul Panaro - ha detto il comandante del nucleo operativo dei carabinieri Stefano Nencioni -. Ovvio che in posto così piccolo, se mai la giovane fosse sfuggita al sequestro, lo avrebbe immediatamente identificato. Dunque a lui non sarebbe rimasta altra scelta. Insomma, non possiamo escludere che avrebbe potuto uccidere di nuovo". Esposito era già stato arrestato dopo il tentativo di sequestro e la nuova ordinanza di custodia cautelare gli è stata notificata direttamente in carcere.
Spunta un video su un'altra violenza - In un video ripreso dalle telecamere di sorveglianza di una villa, l'uomo è stato immortalato mentre cercava di sequestrare la ragazza. Il 40enne afferra le mani della giovane per caricarla in macchina con la portiera posteriore già aperta, lei si divincola e cerca di fuggire, ma lui la insegue. Alla fine capisce che non c'è nulla da fare e scappa. Tre casi in dieci giorni. L'uomo ha piccoli precedenti penali per furto e nell'ultimo periodo assuntore di droghe.
I carabinieri del Comando provinciale di Modena, che già indagavano sulla violenza sessuale, sono riusciti a mettere in relazione i tre fatti grazie al gps a bordo dell'auto e al telefonino del sospettato. La donna uccisa e bruciata è stata identificata grazie a una vite in un osso, ha fatto sapere il comandante del Nucleo investigativo, commercializzata in Italia da un'azienda americana solo in due casi.