IL CASO BALLESTRI

Donna uccisa a bastonate a Ravenna, marito condannato all'ergastolo

L'imputato, il dermatologo Matteo Cagnoni, dovrà inoltre risarcire tutte le parti civili. Il delitto risale al settembre 2016

23 Giu 2018 - 11:38
 © ansa

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La Corte d'assise di Ravenna ha condannato all'ergastolo il dermatologo Matteo Cagnoni nel processo per l'omicidio pluriaggravato della moglie, la 39enne Giulia Ballestri, ammazzata a bastonate la mattina del 16 settembre 2016 in una villa di famiglia da tempo disabitata nel centro della città. L'imputato, 53 anni, è stato condannato anche al risarcimento di tutte le parti civili. Le motivazioni dovranno essere depositate entro novanta giorni.

Prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio, il dermatologo ha rilasciato dichiarazioni spontanee proclamando ancora una volta la sua innocenza. "Amavo Giulia - ha detto Cagnoni in aula - era il mio baricentro. Dentro aveva qualcosa di speciale. Voglio esprimere qualche considerazione mai emersa nel processo sul mio rapporto con Giulia. Ho sentito di rimando una frase che avrebbe rappresentato il nostro rapporto, che non trova invece assolutamente una corrispondenza: lo schema 'taci e sii bella'. E' una cosa che non mi appartiene, non è mai stato così né nel corso del matrimonio né durante la crisi".

"Giulia l'ho conosciuta prima come paziente - ha proseguito Cagnoni - quando era affetta da un'acne severa su tutto il viso, e non ne avevo ancora percepito la bellezza: ma che avesse qualcosa di speciale dentro sì. Poi l'ho guarita e abbiamo iniziato a frequentarci. Ciò che mi ha colpito subito tantissimo di lei è stata la sua semplicità, la sua simpatia e la sua capacità veloce di battuta, caratteristica quasi maschile. Mi sono reso conto che in sua compagnia mi divertivo come se fossi con un amico e che quando non ero con lei il mondo si faceva grigio. Nel periodo felice lei diceva sempre una frase che ho stampato in mente: 'Io e te siamo perfetti, dove non arrivi tu arrivo io, e dove non arrivo io arrivi tu'".

L'uomo ha infine espresso un ringraziamento nei confronti del suo avvocato e amico di sempre, Giovanni Trombini: "In quest'aula ha brillato una stella: il mio avvocato, sono onorato di essere stato difeso da lui. Io sono un appassionato di storia: ecco, l'impresa del mio avvocato mi ha ricordato l'impresa di Dunquerque. Quando dissero a Churchill che aveva perso, lui rispose che gli inglesi abbiamo talmente tanta fantasia da ritenerla una vittoria".

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