Bologna, donna massacrata dal compagno
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Durante la chiamata Alessandra "ha iniziato a urlare. Ho chiamato subito i carabinieri", ha raccontato Stefania. "Giovanni aveva delle ossessioni su di lei, le faceva gli agguati nelle scale", ha aggiunto
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È ancora sotto shock Stefania Matteuzzi, la sorella della 56enne Alessandra, uccisa martedì sera a Bologna a martellate dall'ex compagno Giovanni Padovani. Stefania ha raccontato di essere stata al telefono con lei al momento dell'aggressione: "Ho sentito le urla, perché lei è scesa dalla macchina e ha iniziato a urlare come una pazza, dicendo 'No Giovanni, ti prego, aiuto'. Io che ero al telefono ho chiamato immediatamente i carabinieri che sono arrivati subito, perché io abito purtroppo a 30 chilometri", ha raccontato. "Alla fine l'ha massacrata di botte, perché non è riuscita neanche a entrare dentro al portone", ha continuato.
"Ne era ossessionato" - Stefania ha ripercorso la relazione tra la sorella e Padovani in un'intervista al TgRegione Emilia-Romagna. "Loro avevano una frequentazione a distanza, perché lui faceva il calciatore in Sicilia, quindi si sono visti poche volte: era un anno e poco più che si conoscevano, però ha iniziato da gennaio ad avere delle ossessioni su di lei", ha detto.
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"Le faceva gli agguati" - "Si vedevano poco, circa una volta al mese. Poi avevano passato un periodo di qualche giorno insieme, perché lui era in periodo di pausa calcistica ed era stato qua con lei", ha aggiunto la sorella. "Poi sono successe brutte cose, aveva rotto dei piatti e dei bicchieri, si era arrampicato dalla terrazza, staccava la luce generale del suo appartamento da sotto e le faceva gli agguati nelle scale", ha concluso.