Iniziativa del Corpo di Polizia locale Terre Estensi in solidarietà alle vittime di maltrattamenti e abusi. In prima linea la vicecomandante nello scatto diffuso dal Comune
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Per Giulia Cecchettin e per tutte le donne vittime di maltrattamenti e abusi. Con questo intento le vigilesse del Corpo di Polizia locale Terre Estensi hanno indossato con la divisa le scarpe rosse simbolo della lotta alla violenza di genere. A diffondere l'iniziativa il Comune di Ferrara con uno scatto del Commissario Capo Daniele Romagnoli. "In questo particolare momento in cui il fenomeno pare particolarmente acuito, il Corpo di Polizia locale Terre Estensi vuole essere vicino alle donne vittime di questi crimini. L'immagine è il ritratto di colleghe, c’è pure la mia Vicecomandante, che si sono gentilmente prestate a tale gesto, indossando tutte un paio di scarpe rosse. Ringrazio di cuore per la sensibilità e la disponibilità manifestata", commenta su Facebook il comandante Claudio Raimondi.
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Ma non solo scarpe rosse con la divisa. In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, anche il Castello di Ferrara "si accende di rosso nella memoria e nel dolore per l'uccisione di Giulia Cecchettin e di tutte le vittime di femminicidio".
"Sono oltre cento da inizio anno. Numeri sconvolgenti. Come sconvolgente è apprendere che l'80% degli omicidi si è consumato in ambito familiare e affettivo, e la metà delle donne sono state uccise dai loro compagni o ex", ha spiegato il sindaco di Ferrara Alan Fabbri annunciando l'illuminazione con 101 proiettori a led della fortezza estense con la Provincia di Ferrara.
"Dobbiamo tutti quanti essere sentinelle del disagio, del rischio - ha aggiunto il primo cittadino. - Mai voltarsi dall'altra parte. Il gesto di Ferrara non vuole essere solo simbolico, ma vuole accendere l'attenzione e la sensibilità di tutti affinché si stringano le maglie della rete di monitoraggio, della prevenzione e del contrasto, nello sforzo comune, che coinvolge istituzioni, forze dell'ordine, comunità, per debellare un fenomeno disumano. Siamo vicini ai famigliari di Giulia, e lo vogliamo far sapere anche accendendo il nostro monumento simbolo, e a tutti coloro che hanno pianto una vita strappata per ciò che con l'amore non ha niente a che fare".