L'episodio al raduno dei "nostalgici" a Predappio nel 2018

Forlì, indossò maglietta con scritta "Auschwitzland": assolta

L'episodio risale al 2018. La donna, all'epoca militante di Forza Nuova e ora nel Movimento nazionale rete dei patrioti, era finita a processo per la violazione della Legge Mancino

12 Gen 2023 - 21:30
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Il fatto non costituisce reato: il tribunale di Forlì, con questa formula, ha assolto in primo grado Selene Ticchi, che il 28 ottobre 2018 indossò la maglietta con la scritta "Auschwitzland" durante il raduno dei "nostalgici" a Predappio (Forlì-Cesena). Per questo motivo la donna, all'epoca militante di Forza Nuova e ora nel Movimento nazionale rete dei patrioti, era finita a processo per la violazione della Legge Mancino. La Procura aveva chiesto per lei una condanna a nove mesi e 600 euro di multa. "Siamo felici e soddisfatti", ha commentato la Ticchi. L'Anpi era parte civile nel processo.

La Procura forlivese, che ha chiesto per la donna una condanna a nove mesi, nel 2019 ottenne un decreto penale con multa di circa 9mila euro. Ticchi, assistita dal marito avvocato Daniele D'Urso, però si oppose dando così inizio al dibattimento.

"Siamo felici e soddisfatti", ha commentato Ticchi, dopo la decisione. La sua linea difensiva è stata che la maglietta era una protesta "contro chi lucra su luoghi dove sono avvenute tragedie, non solo Auschwitz".

Le motivazioni dell'assoluzione, con la formula "perché il fatto non costituisce reato", arriveranno tra due settimane e a quel punto i pm, guidati dal procuratore Maria Teresa Cameli, decideranno se impugnare la sentenza. All'epoca il procuratore parlò di un "fatto molto grave, che non può essere giustificato come una leggerezza o un eccesso di goliardia. I fatti della Seconda Guerra Mondiale, e in particolare dello sterminio degli ebrei, grondano sangue e debbono sempre e solo suscitare rispetto e commozione", disse.

La pronuncia attira però molte critiche. "Sinceramente non so cosa ci poteva essere di più evidente rispetto alla violazione della normativa vigente Un brutto segnale per il Paese e per i valori democratici", ha commentato Andrea De Maria, deputato del Pd ed ex sindaco di Marzabotto, Comune del Bolognese teatro del più grave eccidio dei nazifascisti durante la Seconda Guerra Mondiale. "A maggior ragione - ha proseguito - mi sento impegnato a promuovere la proposta di legge, sottoscritta con altri colleghi alla Camera e al Senato e condivisa con l'Anpi, per rendere più efficace il contrasto alla apologia del fascismo e del nazismo".

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