La vittima, di 42 anni, è stata raggiunta da almeno due colpi esplosi da un fucile da caccia mentre si apprestava a perlustrare una cava della zona
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Una guardia giurata di 42 anni è stata uccisa nella notte a Savio, in provincia di Ravenna. La vittima è stata raggiunta da almeno due colpi esplosi da un fucile da caccia mentre si apprestava a perlustrare una cava della zona. A lanciare l'allarme sono stati alcuni colleghi dell'uomo, insospettiti dal silenzio radio. Uno dei proiettili ha centrato la vittima alla testa. Mancano sia la pistola d'ordinanza che il portafoglio della vittima.
La vittima è un metronotte nato a Napoli, incensurato, a lungo residente a Trentola Ducenta, nel Casertano, e ora domiciliato assieme alla moglie e al figlio di 9 anni a Campiano, frazione alle porte di Ravenna. A trovarne il cadavere, verso l'1 e 15, sull'ingresso della cava Manzoni è stato un collega.
Sulla vicenda e' intervenuto anche il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, per esprimere cordoglio alla famiglia e il dispiacere dell'intera città. "Ho parlato con il colonnello Massimo Cagnazzo, comandante dell'Arma dei Carabinieri, che mi ha confermato che le indagini per individuare l'assassino della guardia giurata avvenuto a Savio vengono svolte a 360 gradi e con il massimo dispiegamento di forze. Esprimo le condoglianze alla famiglia della vittima: il cuore di Ravenna sanguina per questo efferato omicidio che ha spezzato questa giovane vita".
"Se di agguato si è trattato", l'assassino "doveva conoscere i turni della vittima, e non è facile" ha detto il procuratore capo Alessandro Mancini. Inoltre "pensare che il metronotte sia arrivato mentre era in corso un atto criminoso", tipo un furto di materiale dalla cava, "non convince visto che l'uomo è stato colpito mentre sollevava la sbarra d'ingresso". Per quanto riguarda la sottrazione dell'arma, ha aggiunto, si tratta di "un fatto molto inquietante".