A "Quarto Grado" Manuela Bianchi ripercorre il legame con la suocera ritrovata cadavere in garage: "Mi chiedo perché proprio a me"
A due mesi dall'omicidio di Pierina Paganelli a Rimini, tuttora irrisolto, la nuora Manuela Bianchi ripercorre ai microfoni di "Quarto Grado" i rapporti con la suocera uccisa con 29 coltellate nel garage dello stabile in cui risiedevano. "Tra noi non ci sono mai state liti, ma quando mi sono allontanata da casa ha preso una posizione molto ferma", spiega la donna, che per prima la mattina del 4 ottobre ha rinvenuto il corpo senza vita di Pierina. "Il dolore era profondo dopo che aveva cambiato opinione su me e mio fratello, ma non avevo le forze per affrontarla", aggiunge la moglie di Giuliano Saponi, il figlio di Pierina rimasto coinvolto pochi mesi prima in un grave incidente stradale. "Piera era una persona dal carattere forte e averla come riferimento mi faceva sentire più sicura", spiega.
Al programma di Rete 4 Manuela Bianchi ricorda alcuni screzi maturati tra loro durante la gestione di un bancone commerciale, ma conferma l'affetto che circondava Pierina in famiglia così come nella congregazione dei Testimoni di Geova che frequentava: "Non era una persona che litigava facilmente e tutti la consideravano una brava madre di famiglia", afferma Manuela Bianchi.
E sul ritrovamento del cadavere aggiunge: "Non credo nel destino ma mi chiedo perché proprio io".
Una svolta dalle indagini sulla morte della 79enne potrebbe arrivare dalle immagini riprese da una delle tre telecamere della farmacia San Martino dove si vede un uomo passare con qualcosa in mano alle 22.20, qualche minuto dopo l'omicidio nei sotterranei del condominio di via del Ciclamino a Rimini.