Altri due feriti in codice rosso, quaranta gli intossicati. Polemiche sulle cantine occupate, la comunità marocchina: "Vittime di degrado"
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Due persone, marito e moglie di origine nordafricana, sono morte in un incendio che si è sviluppato nello scantinato di un edificio a Reggio Emilia. Le fiamme sono divampate in una palazzina di 4 piani nei pressi della stazione e hanno prodotto molto fumo. Oltre alle due vittime, recuperate sulle scale, sono rimaste intossicate una quarantina di persone, tra cui due bambine che sono state trasportate in gravissime condizioni a Milano e Fidenza.
Le due vittime, che da anni risiedevano nell'edificio, sono state trovate sulle scale, presumibilmente mentre tentavano di fuggire. Dei feriti, quattro hanno avuto necessità di camera iperbarica. Due adulti e una bambina sono stati trasferiti a Fidenza ed è previsto il rientro all'Arcispedale di Reggio Emilia in giornata. Una bambina di 3 anni è stata invece trasportata in elisoccorso all'Ospedale Niguarda di Milano in gravi condizioni. Lo fa sapere l'Ausl Irccs di Reggio Emilia.
Sul posto sono intervenute, oltre a polizia e carabinieri, diverse squadre dei vigili del fuoco di Reggio Emilia, Sant'Ilario e Guastalla, con due autoscale e un carro aria da Modena. L'incendio è divampato intorno a mezzanotte; nella zona da tempo è stato lanciato l'allarme a causa delle cantine occupate. Davanti alla palazzina monta la rabbia della comunità marocchina. "Si sa da anni che quelle cantine sono occupate abusivamente - ha spiegato il rappresentante Abderrahim Mouloudj - e nessuno ha fatto nulla, queste sono vittime del degrado e della politica mal gestita dell'integrazione".