Il sindaco parla di "motivazioni da avanspettacolo", mentre la dirigente delle elementari di Gaggio "allarga le braccia", riconoscendo di non aver avuto alternative
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Quattro bidelli hanno scioperato perché vogliono l'introduzione della dieta dei gruppi sanguigni e un'intera scuola elementare è stata costretta a chiudere, lasciando a casa per un giorno 160 bambini. E' quanto accaduto a Gaggio di Piano, frazione di Castelfranco Emilia (Modena). Il sindaco parla di "motivazioni da avanspettacolo", mentre la dirigente scolastica "allarga le braccia", riconoscendo di non aver avuto alternative.
"Rischiavo di trovarmi 160 bambini dai 6 ai 10 anni alle 7:30 del mattino fuori dalla scuola, senza alcuna assistenza dei collaboratori assegnati e senza poterli rimpiazzare", ha spiegato la dirigente Vilma Baraccani. Le astensioni dal lavoro alla "Grazia Deledda" di Gaggio sono state annunciate nei giorni scorsi poiché i quattro collaboratori scolastici hanno deciso di aderire alla mobilitazione indetta per la giornata di venerdì dal sindacato Sindacato autonomo europeo scuola ed ecologia.
Singolare, a detta di molti genitori e anche del sindaco di Castelfranco Giovanni Gargano, la motivazione. Il Saese chiede infatti "disposizioni per la conoscenza e la promozione della dieta dei gruppi sanguigni nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado". Per questo, nonostante il ricordo ancora vivo dei mesi in Dad e le classi che anche a Castelfranco devono fronteggiare la diffusione del Covid, la scuola si è vista costretta a tenere chiuse le porte.
Inevitabili i disagi delle famiglie che, soprattutto via social, hanno puntato il dito contro un'iniziativa forse più legata al sapore di un weekend lungo che a quello di una dieta per il momento priva del timbro della scienza ufficiale e al contrario criticata da più parti proprio per la mancanza di una certificazione. Vicenda più che indigesta al primo cittadino che, una volta raggiunto dalla notizia, l'ha commentata senza troppi giri di parole: "Provo sincero e profondo sconcerto. Al netto del sacrosanto diritto di scioperare, ritengo che farlo con queste motivazioni significhi svilire il valore di un atto fondamentale quale è lo sciopero a tutela dei lavoratori".
Mentre i quattro collaboratori scolastici avevano annunciato alla preside l'intenzione di aderire, portando quest'ultima a prendere una decisione che ha definito appunto inevitabile, a non partecipare allo sciopero sono stati invece i docenti della elementari Deledda, nonostante la mobilitazione auspicata dal Saese potenzialmente chiamasse in causa anche loro.