Proposti 12 e 8 anni per i due giovani marocchini, accusati dell'omicidio della 78enne Mirella Ansaloni. Il pm: "La condanna rappresenti una rieducazione". Il figlio della vittima: "Una vergogna"
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Il pm Claudia Ferretti ha chiesto una condanna a 12 e 8 anni di carcere per Hamza Driouch e Lamsid Ayoud, i due giovani di origine marocchina sospettati di aver ucciso due anni fa la 78enne Mirella Ansaloni nella sua casa di Finale Emilia (Modena) e di averla rapinata di una collana e pochi euro. Una scelta legata alla necessità, secondo l'accusa, di far sì che la condanna per rappresenti una rieducazione e una possibilità di reinserimento.
Per Hamza Driouch, ritenuto essere l'esecutore materiale e chiamato a rispondere, oltre che di omicidio volontario, anche di rapina e calunnia, chiesti appunto dodici anni. Otto, invece, per il complice Lamsid Ayoud, che sarebbe rimasto all'esterno dell'abitazione mentre si consumava il delitto. Una richiesta che tiene conto della riduzione per il rito abbreviato e delle attenuanti generiche ritenute prevalenti sulle aggravanti. La prossima udienza del processo si terrà sempre in tribunale a Modena il 12 aprile.
Il figlio della vittima: "Mi vergogno di essere italiano" - "Sarà difficile spiegare al mio assistito una richiesta di questo genere a fronte di un fatto così grave, richiesta che proviene dall'accusa, cioè dallo Stato", ha commentato a caldo l'avvocato Valter Biscotti, che rappresenta il figlio della vittima, costituitosi parte civile insieme al fratello dell'anziana. E proprio il figlio della Ansaloni, Simone Benati, non ha nascosto la rabbia dopo la richiesta del pm: "Stiamo parlando di un omicidio, non di una rapina. È una vergogna e io stesso in questo momento mi vergogno di essere italiano. Si tratta di un buonismo eccessivo, di fronte a un caso che già viene giudicato con rito abbreviato". "Spero che - ha aggiunto il figlio della vittima - la decisione del giudice sia differente dalle richieste che abbiamo sentito".
I fatti - Secondo le indagini i due giovani si presentarono a casa di Mirella Ansaloni, nel maggio del 2017 a Finale Emilia, nel Modenese, con una scusa (la richiesta di un bicchiere d'acqua), colpendo poi la vittima alla testa con una bottiglia di vetro per un bottino di contanti e un gioiello che successivamente Hamza ha fatto vendere a un "compro oro" di Milano da un altro giovane che conosceva e con il quale ha raggiunto il capoluogo lombardo in treno, come risultato dalle indagini. I soldi, 400 euro, sarebbero stati spesi, almeno in parte, la sera stessa per locali.
In un primo momento la morte della pensionata era apparsa come accidentale. Forse, si diceva, conseguenza di una caduta mentre si trovava da sola nella sua abitazione di via Orazio Vecchi. Alcuni elementi fecero però sorgere sospetti agli investigatori dei carabinieri, che cominciarono a seguire, anche dopo i rilievi del Ris, la pista dell'omicidio. Ipotesi rafforzata dal fatto che una residente della zona aveva visto Ayoud uscire dalla casa nel giorno della morte e a un orario compatibile con la stessa. Inizialmente era stato sottoposto a fermo anche un terzo giovane, risultato poi estraneo all'omicidio e coinvolto solo in qualità di presunto ricettatore.