A FIDENZA

Morto durante un controllo di polizia, la procura di Parma apre un'inchiesta | Il genero accusa: "Come il caso Floyd"

Antonio Marotta, bracciante agricolo in pensione da una decina d'anni, era cardiopatico e soffriva di alcune patologie respiratorie

23 Giu 2020 - 10:25

La Procura di Parma ha aperto un fascicolo di inchiesta per fare chiarezza sulla morte di un uomo di 63 anni di Fidenza. L'uomo domenica sera è stato fermato nel suo paese di residenza da una pattuglia della polizia, perché alla guida senza cinture. Avrebbe dato in escandescenze iniziando anche a spintonare gli agenti e, mentre i poliziotti tentavano di ammanettarlo, si sarebbe accasciato, probabilmente per un malore improvviso.

Non era la prima volta che il 63enne Antonio Marotta veniva controllato senza i dispositivi allacciati, ma domenica, dopo la contestazione del verbale, l'uomo pare abbia reagito andato in escandescenze e cominciando ad inveire contro i poliziotti. Per fermarlo i due agenti di pattuglia lo avrebbe ammanettato e, a quel punto, il 63enne si sarebbe sentito male, accasciandosi al suolo. Subito è partita la chiamata al 118 ma i medici arrivati sul posto, dopo vari tentativi di rianimazione, non hanno potuto fare altro che constatarne la morte.

Nei prossimi giorni quindi verrà eseguita l'autopsia sul corpo del 63enne e saranno quasi sicuramente ascoltati dal magistrato i due agenti della pattuglia. Si vaglierà la loro posizione. La famiglia dell'uomo ha subito nominato un proprio legale, l'avvocato Carlo Ambrosini, e ora chiede che venga fatta chiarezza su quanto successo. Angelo Pinto, genero di Marotta, ha associato la vicenda del familiare al caso Floyd. "Non ci spieghiamo come possa essere accaduto un evento del genere. Per noi è tutto riconducibile ai fatti americani", ha detto.

Secondo le testimonianze che Pinto ha riferito di avere, "per futili motivi si sono permessi di ammanettarlo, buttarlo a terra e soffocarlo. Un abuso di potere vero e proprio come quello del povero americano ucciso". Altri testimoni invece raccontano del tentativo degli agenti di calmare l'uomo e poi del suo improvviso malore al momento di essere ammanettato. Marotta, vedovo, bracciante agricolo in pensione da una decina d'anni era, secondo quanto riferito dallo stesso genero, cardiopatico e soffriva di alcune patologie respiratorie certificate pare anche da un documento che il 63enne portava sempre con sé. "Era poi un uomo leale, calmo e giusto - ha concluso Angelo Pinto - Viveva per i nipoti e i figli".

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