MACABRO RITROVAMENTO

Omicidio-suicidio nel Ravennate: trovati morti un uomo e la sua compagna

Vittime una parrucchiera di 56 anni e un ex vigilante di 57. Sparati almeno sette colpi. Lui era forse depresso per una malattia

11 Mag 2015 - 20:10

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Sono morti nella loro casa di Cervia (Ravenna), in camera da letto, per un tragico caso di omicidio-suicidio. Le vittime sono Paola Fabbri, 56 anni, parrucchiera, che conviveva da tempo con il compagno Marco Rossi, 57, ex guardia giurata. Entrambi sono morti dopo essere stati raggiunti da un colpo di pistola alla testa. Secondo le prime ricostruzioni, lui prima ha ucciso la donna e poi si è sparato con un'arma regolarmente detenuta.

Omicidio-suicidio nel Ravennate: trovati morti un uomo e la sua compagna

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© ansa  | Paola Fabbri, 56 anni
© ansa  | Paola Fabbri, 56 anni
© ansa  | Paola Fabbri, 56 anni

© ansa | Paola Fabbri, 56 anni

© ansa | Paola Fabbri, 56 anni

La ricostruzione dell'omicidio-suicidio - I due, ritrovati dalla madre della donna poco prima delle 13, erano ancora in pigiama. Almeno sette i colpi che sono stati sparati. Secondo i rilievi effettuati, l'uomo ha prima colpito la donna alla testa, quindi ha usato parte degli altri colpi per centrare il cagnolino che la coppia teneva in casa. Infine ha rivolto l'arma contro di sè ed è morto dopo essersi sparato alla testa.

Probabilmente la tragedia risale alla tarda mattinata, ma i due erano ancora in pigiama perché era il giorno di chiusura del salone da parrucchiera dove la donna lavorava. La madre di lei, che abita nella casa a fianco, non si è accorta degli spari. Ma stava preparando il pranzo per entrambi e, non vedendoli arrivare, a un certo punto è andata lei stessa a controllare.

Lei parrucchiera, lui ex guardia giurata - La donna lavorava in un salone a poche decine di metri da casa, nella frazione Savio a Cervia. Il compagno, che aveva perso il lavoro, da qualche tempo la aiutava in negozio. La relazione tra i due durava da una ventina d'anni. La coppia, senza figli, viene descritta dai vicini senza particolari problemi. Sui loro profili Facebook avevano pubblicato le loro foto abbracciati e sorridenti, talvolta assieme al piccolo cane meticcio che viveva con loro.

Forse l'uomo era depresso per una malattia - I carabinieri stanno ora vagliando un possibile movente che abbia spinto l'uomo a fare fuoco, soprattutto in ragione del fatto che non sono emersi particolari motivi di conflitti tra la coppia. Potrebbe tuttavia essere rilevante il fatto che l'uomo soffrisse di una grave malattia intestinale in ragione della quale assumeva farmaci antidepressivi. Solo un paio di settimane fa gli era stato prospettato un intervento che avrebbe compromesso la sua qualità di vita. L'uomo aveva ottenuto la pistola diversi anni fa durante la sua attività di guardia giurata. Una volta cambiato lavoro, aveva conservato la possibilità di detenere l'arma.

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