Alla sede dell'Autorità europea per l'alimentazione sono intervenuti gli artificieri, che hanno fatto brillare l'ordigno
Una busta esplosiva è stata recapitata al box office della sede di Parma dell'Efsa, l'Autorità europea per l'alimentazione. Secondo i primi riscontri degli inquirenti, il plico, se aperto, avrebbe potuto causare una fiammata in grado di provocare danni alle persone. Gli artificieri hanno fatto brillare la busta nel piazzale antistante gli uffici e hanno consegnato i resti alla polizia scientifica. Si indaga per terrorismo.
Gli addetti dell'Efsa incaricati dello smistamento della posta si sono allarmati perché il destinatario della busta non era un dipendente dell'Authority alimentare europea della sede di Parma. In seguito a questa anomalia sarebbero scattate le prime verifiche, e poi sarebbero state avvertite le forze di polizia e gli artificieri. Secondo i primi rilievi, si tratta di un gesto di possibile matrice anarco-insurrezionalista che ha come obiettivo le politiche in tema di Ogm.
L'allarme bomba era scattato sabato mattina e le forze dell'ordine e gli artificieri avevano comunque evacuato solo due piani dell'edificio, in particolare la zona mensa e il piano -1 occupato dal "post office". Successivamente, intorno alle 13,45, i dipendenti dell'Authority europea avevano fatto ritorno negli uffici, anche se era rimasto il massimo riserbo da parte degli inquirenti. Si è poi appreso che si trattava di un plico esplosivo.
Inchiesta per terrorismo - Porto e detenzione di materiale esplodente, con l'aggravante di aver agito con finalità di terrorismo. E' il titolo di reato ipotizzato nel fascicolo aperto sulla busta esplosiva. Gli atti sono sul tavolo del procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini, responsabile del gruppo terrorismo che ha competenza distrettuale. Le indagini sono affidate alla Digos di Parma.