La Procura ha disposto l'arresto del genitore. In corso le indagini dei carabinieri, che stanno cercando anche di accertare se la donna fosse già a conoscenza delle intenzioni del marito
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Il padre di due bimbe residenti a Piacenza, sottoposte alla pratica dell'infibulazione nel loro Paese d'origine, è stato arrestato dai carabinieri. La misura di custodia cautelare è stata eseguita alcune settimane fa, il caso risale all'inizio dell'estate. L'infibulazione, la pratica di mutilazione dei genitali femminili, è vietata e punita dal codice penale italiano anche se il reato è commesso all'estero. Dal 2006, una legge specifica punisce chi sottopone bambine e donne a infibulazione. La condanna prevista va da 4 fino a 12 anni di carcere.
La denuncia della mamma - L'uomo, ricorda il quotidiano piacentino Libertà, aveva approfittato di un viaggio in Africa durante l'estate per sottoporre le bimbe all'infibulazione. A segnalare la vicenda sono stati i medici dell'Asl di Piacenza che avevano visitato le bambine. Una volta scoperto ciò che era realmente accaduto in sua assenza, la donna avrebbe denunciato il marito alle autorità italiane, probabilmente sconvolta dalla "tortura" inflitta alle figlie. Ora la Procura e i carabinieri, stanno proprio cercando di accertare se la donna fosse invece già a conoscenza delle intenzioni del marito, prima di quel viaggio nel paese di origine.
Numeri sconvolgenti - Un caso che ha sconvolto la città emiliana. Sarebbero già una decina di casi da inizio anno nel Piacentino. Le due bambine residenti a Piacenza non sarebbero nemmeno le uniche vittime di queste pratiche tribali e cruente. Dall’inizio del 2021, i consultori familiari hanno visitato una decina di donne vittime di infibulazione. Una pratica che pur essendo illegale e punita con pene severe, mostra numeri di una diffusione ancora impressionante.