Sequestrati 79 Green pass falsi. L'indagine era scaturita da una "trasferta" di una famiglia bellunese che voleva aggirare la vaccinazione
green pass
Un medico di base di 64 anni, convenzionato con l'Ausl Romagna di Ravenna, è stato arrestato per peculato, falso ideologico e corruzione dalla polizia nell'ambito di un'inchiesta su falsi Green pass. Il medico aveva preso dosi di vaccini anti Covid senza iniettarle a pazienti no-vax, ma utilizzandole per rilasciare false certificazioni vaccinali. Sequestrati 79 Green pass falsi. Nell'indagine coinvolte altre persone tra cui un poliziotto.
Indagine partita da una "trasferta" di no vax bellunesi L'inchiesta era stata avviata dalla Procura di Belluno, da dove un uomo, no vax, padre di una minorenne aveva portato la figlia a Ravenna proprio dal medico ora finito in carcere. Una "trasferta" mirata proprio per aggirare la vaccinazione: esami clinici hanno infatti accertato che la ragazza non aveva sviluppato alcun anticorpo dopo la vaccinazione. Stessa situazione riscontrata poi anche per altri pazienti appena vaccinati.
I lotti di vaccino Pfizer ritirati Secondo le verifiche della squadra Mobile ravennate coordinate dalla Pm Angela Scorza, il medico, i primi di ottobre, aveva ritirato 15 flaconi di vaccino Pfizer per 90 dosi circa: tredici di questi flaconi, anziché utilizzarli per inoculare il vaccino, li aveva sfruttati - secondo l'accusa - per certificate falsamente di avere vaccinato i pazienti, peraltro rendendo i lotti inutilizzabili perché conservati a temperatura ambiente. Attraverso un'applicazione, l'indagato era infine riuscito a inserire certificazioni ritenute false per aggiornare i certificati vaccinali.
Certificato quotato a 500 euro L'ipotesi degli inquirenti ravennati è che un falso Green pass sia quotato circa 500 euro. Nelle tasche del medico infatti, il 17 ottobre, subito dopo la presunta seconda dose alla minorenne, il medico fu perquisito e la polizia trovò 1.550 euro in contanti. Secondo l'accusa sarebbero i soldi ricevuti dal padre bellunese che aveva lì accompagnato la figlia minorenne - l'unica per la Procura totalmente inconsapevole di quanto stava accadendo - e l'attuale compagna. Tutti e tre risultano da lui vaccinati.
Sotto esame quasi trecento pazienti Sono in totale oltre 400 le dosi di vaccino somministrate dal medico, per un totale di circa 290 pazienti: su questi, potrebbero presto muoversi le Ausl di residenza per capire quanti di loro siano stati affettivamente vaccinati con sviluppo di anticorpi e quanti no. Tra i pazienti, circa 60 sono quelli risultati residenti in province diverse da Ravenna, in taluni casi distanti anche centinaia di chilometri dalla città romagnola (in particolare risulta un gruppo di persone da Belluno): nel dato sono compresi sia quelli che per lavoro si trovavano magari già sul territorio ravennate, sia quelli che hanno scelto apposta di servirsi del medico di Ravenna. Molti dei pazienti registrati come vaccinati del resto non erano suoi mutuati.