Secondo la perizia Giulia Lavatura Truninger resta comunque socialmente pericolosa. La donna è attualmente ricoverata in una clinica
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Incapace di intendere e volere, è il risultato della perizia che lo psichiatra incaricato dal Tribunale di Ravenna ha stabilito Giulia Lavatura Truninger, la 41enne che la mattina dell'8 gennaio, si era lanciata assieme alla sua bimba Wendy di sei anni e alla cagnolina Jessy dal loro appartamento al nono piano di un condominio di via Dradi, alle porte del centro della città romagnola. La donna, unica sopravvissuta al tragico volo, resta socialmente pericolosa per lo psichiatra e quindi rimarrà nella clinica in cui è ricoverata da diversi mesi e dove aveva confessato di aver premeditato il delitto.
La bimba e il cane non sopravvissero al volo di circa 30 metri mentre la donna se l'era cavata con una prognosi di 40 giorni: la sua caduta era forse stata attutita da ponteggi e reti che in quel periodo avvolgevano l'edificio. Le conclusioni sulla sua salute mentale, sono state illustrate venerdì mattina davanti al Gip Andrea Galanti alla presenza dell'avvocato difensore Massimo Ricci Maccarini e del legale che tutela il marito di lei (avvocato Massimo Moriglioni).
A questo punto per la donna - che deve rispondere di omicidio pluriaggravato e di uccisione di animale - si apre la strada di un non luogo a procedere con libertà vigilata in una struttura protetta. Al momento si trova in una clinica del Ravennate e non ha ancora preso coscienza dell'accaduto.