Un incidente domestico dietro il dramma, in una casa di Marina Romea. Le vittime sono una donna, 45 anni, e i suoi figli, di 8 e 12
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Sono morti in seguito a un incidente domestico la donna di 45 anni e i suoi due figli di 8 e 12 anni, trovati senza vita in casa a Marina Romea, sui lidi ravennati, asfissiati dal fumo di un piccolo incendio. Gli inquirenti non hanno più dubbi: il rogo si è scatenato per un guasto, probabilmente per il surriscaldamento di un caricabatterie appoggiato a un divanetto.
Il fumo provocato dal piccolo incendio, avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, ha ucciso la mamma, Claudia Torsani, e i due ragazzini, Francesco e Alessandro Baioni. Il fatto che la donna fosse proprietaria del bilocale non determina, nemmeno come atto dovuto, l'invio di avvisi di garanzia, hanno precisato fonti investigative.
I vigili del fuoco sono intervenuti venerdì dopo l'allarme dato verso le 14,30 da un vicino, che ha visto della fuliggine presumibilmente provocata da un principio d'incendio e ha chiamato il 115. I pompieri hanno capito che il materiale era arrivato da un'intercapedine sotto il tetto dell'alloggio comunicante, hanno provato inutilmente a contattare la proprietaria al cellulare, poi hanno sfondato una finestra sul retro, trovando i tre corpi.
L'incendio ha danneggiato suppellettili e annerito le pareti della stanza. Il fatto che finestre e porte della casa fossero chiuse, a causa di un abbassamento della temperatura per alcuni precedenti temporali, ha forse determinato l'auto-estinzione dell'incendio quando l'ossigeno è venuto meno.
Il marito, separato da anni ma che spesso si recava a Marina Romea, ha scoperto quello che era accaduto verso le 15,30, quando è arrivato a casa, in via dei Tigli 54, e ha trovato sul posto vigili del fuoco e carabinieri. Portato in caserma, si è sentito male ed è stato accompagnato all'ospedale.
La ricostruzione - Secondo gli inquirenti, la donna ha fatto appena in tempo a rendersi conto del pericolo: si è sollevata dal letto con la schiena, per ricadere subito su un fianco perdendo i sensi. Un figlio, che forse stava giocando vicino a lei, si è accasciato a lato vicino a una parete. L'altro, che era nel lettino della stanza al primo piano dove si è propagato l'incendio, ha fatto in tempo a salire le scale per cercare di avvertire la mamma e poi cadere anche lui vicino al letto. Secondo le prime ispezioni sui corpi e l'analisi dello stato dell'appartamento, è questo lo scenario privilegiato dagli investigatori.
A corroborare l'ipotesi anche il fatto che nel bilocale soppalcato, al piano terra dove c'era la cameretta dei bambini, un lettino fosse in disordine e l'altro non risultasse invece usato. Non si esclude però neppure che entrambi i bambini, forse a causa di un imminente temporale che alla fine ha tuttavia risparmiato la località rivierasca, si trovassero con la mamma nella camera ricavata sul soppalco.