Prima della violenza la vittima è stata svegliata con una doccia fredda: è ciò che emerge dalle immagini dei video che riprendono la drammatica sequenza. Il suo aggressore, nel frattempo, rideva
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Prima la doccia gelata per "svegliarla" perché ubriaca. Poi lo stupro e i sorrisi compiaciuti alla telecamera. La notte di abusi subita da una giovane poco più che 18enne di Ravenna, tra il 5 e il 6 ottobre, è stata infatti filmata con uno smartphone. Ma proprio i video, estrapolati dal telefono poi sequestrato dalla Squadra Mobile, sono diventati le prove che incastrano un romeno di 26 anni e un senegalese di 27, con precedenti per altri reati.
I due sono entrambi in carcere con l'accusa di violenza sessuale di gruppo. Il primo è la persona che avrebbe violentato la ragazza, il secondo l'autore della registrazione: hanno negato sostenendo che la ragazza fosse consenziente, ma gli investigatori non credono a questa versione. Sono invece al vaglio degli inquirenti le posizioni di altre persone presenti nella casa. Tutto nasce da una segnalazione dell'ospedale dove la ragazza si presenta il 10 ottobre, insieme al fidanzato.
Il 13 fa querela, ricostruendo la serata iniziata in un locale dove ha incontrato le persone che poi avrebbero abusato di lei, conoscenti di suoi amici. Nel locale del centro beve molto alcol e ne esce sollevata e messa sulle spalle di qualcuno, tanto che i suoi ricordi sono sbiaditi, e tornano ad essere limpidi la mattina dopo quando, a casa del senegalese, si sveglia con addosso vestiti da uomo.
Sono invece inequivoci, a quanto sembra, i filmati agli atti dell'indagine del pm, Angela Scorza. Nell'ordinanza con cui dispone il carcere per il senegalese il giudice, Rossella Materia li cita come elementi fortemente indiziari. Nella ripresa si vede infatti la ragazza sdraiata e rannicchiata nel piatto doccia, con solo la biancheria intima addosso, mentre il romeno che poi l'avrebbe stuprata le getta acqua addosso con un tubo flessibile. Si sente anche una voce di donna che dice "poverina", e lo straniero che risponde che anche lui fa così quando è ubriaco.
Poi la scena successiva si sposta sul divano, dove, osserva sempre il gip, la vittima appare inconsapevole di essere filmata, mentre il romeno "a più riprese si voltava compiaciuto e sorridente" verso la registrazione. Tutte circostanze che fanno escludere al giudice qualsiasi dubbio sul fatto che il senegalese "fosse consapevole" dello stato di incapacità della vittima, avendo assistito a tutti i tentativi di rianimarla e anzi avendoli in parte filmati, e "della conseguente strumentalizzazione della stessa per il soddisfacimento sessuale" dell'altro uomo.