SCAPPO' DOPO INCIDENTE

Ravenna, travolse e uccise bimbo: patteggia 2 anni e 9 mesi

Il gip ha deciso di sospendere la patente all'uomo per sette anni e mezzo, quasi il massimo previsto dalla somma dei tre capi d'imputazione

01 Dic 2014 - 23:19
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Ha patteggiato in totale due anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere, più 400 euro di ammenda, il 37enne autotrasportatore bulgaro Dimitrov Denchev Krasimir che il 22 giugno scappò dopo avere travolto, ucciso e trascinato per un centinaio di metri il piccolo Gionatan Lasorsa. Il bimbo, 2 anni, stava attraversando sulle strisce pedonali vicino a casa a Ponte Nuovo, in provincia di Ravenna, sotto gli occhi dei genitori e del fratellino maggiore.

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Il gip Piervittorio Farinella ha inoltre deciso di sospendere la patente all'uomo per sette anni e mezzo, quasi il massimo previsto dalla somma dei tre capi d'imputazione.

A fine agosto il 37enne, dopo avere formulato la proposta di patteggiamento con l'avvocato Gianluca Brugioni di Rimini, aveva ottenuto i domiciliari a Marina di Ravenna, ospite di un'amica connazionale. La possibilità che l'uomo potesse patteggiare e non tornare più in cella aveva alimentato molte polemiche.

L'Asaps, l'associazione sostenitori amici della polizia stradale, aveva definito l'esito "incongruo", spiegando che si trattava dell'ennesima certificazione delle necessità di introdurre lo specifico reato di omicidio stradale.

Il via libera della Procura è giunto solo il 17 novembre scorso, prima del termine delle indagini preliminari. I familiari del piccolo, rappresentati dall'avvocato ravennate Manuela Mengucci, nei giorni scorsi avevano depositato una memoria sull'unico termine sul quale avrebbero potuto avere voce in capitolo: il periodo di sospensione patente.

Il 37enne, che era stato arrestato dalla polizia a poco più di 24 ore dai fatti nella sua abitazione di Lido Adriano, sul litorale ravennate, doveva rispondere, oltre che di omicidio colposo e di fuga da incidente mortale, anche di guida in stato di ebbrezza.

Un'accusa che la procura è riuscita a formulare anche in assenza di alcol test eseguito nell'immediatezza, grazie al fatto che che diversi avventori di un bar rivierasco avevano poi riferito di aver visto uscire il bulgaro dal locale nel pomeriggio di quella stessa giornata visibilmente alterato dopo avere bevuto diversi alcolici.

Dalle verifiche, coordinate dal Pm Isabella Cavallari, era inoltre emerso che la Mercedes era stata lavata con acqua a pressione poco dopo i fatti. E che l'uomo, dopo l'impatto, era andato da una prostituta.

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