Una donna di 36 anni, operatrice scolastica precaria, non aveva diritto all'esenzione di 34 euro. Ma per il giudice non si è trattato di una truffa
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Nonostante il lavoro da operatrice scolastica, seppur precario, aveva dichiarato di essere disoccupata per non pagare i 34 euro di ticket chiesti dall'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Finita sotto processo per falso ideologico e truffa, è stata assolta. Motivo? Il giudice ha dato ragione alla difesa: il reato è stato riqualificato a indebita percezione di erogazioni a danni dello Stato, punito solo con una sanzione amministrativa.
La vicenda giudiziaria - Come racconta la Gazzetta di Reggio, nel 2011 il gip emise un decreto penale di condanna di 32mila euro. Il legale della donna aveva però impugnato la decisione poiché la sua cliente - questa la motivazione - non aveva messo in atto condotte finalizzate a raggirare la parte offesa ma solamente scritto una cosa falsa. Il pm ha comunque chiesto una condanna a 8 mesi di reclusione ma il giudice del tribunale di Reggio ha deciso per l'assoluzione.
Cosa dice il codice - Riguardo il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, il codice penale parla chiaro: "Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a tremilanovecentonovantanove euro e novantasei centesimi si applica soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da 5.164 euro a 25.822 euro". In altre parole, niente reclusione da sei mesi a tre anni, prevista solo nel caso in cui la somma indebitamente percepita è superiore 4mila euro.