IPOTESI OMICIDIO-SUICIDIO

Rimini, trovati 3 cadaveri in casa La morte forse un mese fa

Le ipotesi sono l'omicidio-suicidio o l'intossicazione da monossido. I tre cadaveri sono stati trovati in una casa di via Vanzetti, al villaggio Argentina. Tutti e tre sono di origine sudamericana, le due donne hanno però anche passaporto italiano

14 Gen 2015 - 00:03
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Tre cadaveri sono stati trovati nel tardo pomeriggio in un appartamento di Misano Adriatico (Rimini). La morte risalirebbe ad oltre un mese fa. Si tratta di una ragazzina di 16 anni, della madre di 44 e del compagno 46enne di questa (tutti di origine sudamericana). Nell'appartamento non sarebbero state ritrovate armi. Le ipotesi sono l'omicidio-suicidio o l'intossicazione da monossido.

Rimini, trovati 3 cadaveri in casa La morte forse un mese fa

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Le vittime sono Adriana Andrea Stadie nata in Argentina, sua figlia di 16 anni, Sophie Annette nata sempre in Argentina, e del compagno della madre, Alvaro Alonzo Cerda Cedeno dell'Ecuador.

I cadaveri sono stati trovati in una casa di via Vanzetti, al villaggio Argentina. Le due donne hanno però anche passaporto italiano. Le madre e la figlia sono state trovate in camera. L'uomo disteso a terra in corridoio.

L'allarme per la scomparsa, ma si pensava anche ad un viaggio all'estero è stato dato dal padrone di casa che abita nell'appartamento al piano superiore. L'uomo avrebbe avvertito i carabinieri perché preoccupato.

La madre e la figlia sono state trovate in camera, adagiate sul letto matrimoniale, vestite da casa e con le scarpe ai piedi, una distesa sulla schiena e l'altra di fianco abbracciata all'altra. Non presentavano ferite evidenti né vi era sangue sul letto. L'uomo è stato trovato disteso a terra in corridoio, a due passi dalla porta d'ingresso, con una profonda lacerazione ai polsi. I carabinieri hanno trovato molto sangue a terra e su un divano vicino.

L'uomo era scalzo al momento della morte avvenuta probabilmente per dissanguamento. Si sarebbe cioè tagliato i polsi sul divano e poi già stordito avrebbe tentato di avvicinarsi alla porta d'ingresso. Al momento infatti l'ipotesi più accreditata sarebbe quello di un omicidio-suicidio. I carabinieri hanno trovato una finestra semi aperta, uno spazio piccolissimo, ma la porta dell'appartamento chiusa dall'interno. Sono stati i vigili del fuoco ad aprire il portone per far entrare i carabinieri nel piccolo appartamento che è stato trovato in disordine, una coperta a terra vicino al divano e segni di una possibile lite in famiglia. Nella buca della lettere della famiglia, immigrata regolare, senza precedenti alle spalle e con una vita a detta dei vicini, normale, una lettera di un liceo riminese frequentato dalla figlia. Si pensa che la scuola abbia tentato di avvisare i genitori delle assenze della ragazzina. Lettera arrivata, però, quando la famiglia era già morta.

L'uomo aveva un lavoro regolare come aiuto cuoco, la compagna invece lavorava saltuariamente in una pasticceria. L'affitto lo versavano regolarmente e non avevano avuto problemi legati a questioni economiche. Anche la gelosia al momento pare esclusa. I vicini dicono che la famiglia aveva un cane e un gatto. Ma i due animali non sono stati trovati in casa. L'auto del 46enne è stata invece trovata parcheggiata non lontano e regolarmente chiusa. L'unico parente della famiglia in Italia è il padre della donna, che però, momentaneamente, si trova in Argentina.

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