Lettera aperta

Sedicenne ucciso nel Bolognese, i genitori dell'omicida: "Due famiglie sconvolte, perdono"

Madre e padre del minore reo confesso dell'uccisione del coetaneo Giuseppe Balboni, scrivono una lettera aperta anche per chiedere il rispetto della privacy

01 Ott 2018 - 14:39
 © ansa

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"Quello che è accaduto è di una gravità inenarrabile e ha sconvolto due famiglie. Alla nostra è stato portato via un figlio per motivi di giustizia e questo è molto duro per due genitori. Ma è altrettanto terribile quello che vive l'altra famiglia, cui è stato portato via un giovane ragazzo per sempre". Con queste parole, affidate a una lettera aperta, i genitori del sedicenne reo confesso dell'omicidio del suo compagno Giuseppe Balboni, scomparso da Zocca (Modena) il 17 settembre e ritrovato in fondo al pozzo nel Bolognese giorni dopo, chiedono perdono per quanto accaduto e rispetto della loro privacy.

Il dolore della famiglia dell'omicida "Esprimiamo tutto il nostro dolore e dispiacere alla famiglia Balboni, e chiediamo ai giornalisti di rispettare il nostro dolore e la nostra privacy", scrivono infatti i genitori del 16enne che ha confessato l'omicidio dell'amico. La breve lettera, affidata ai legali,  è stata letta ai cronisti davanti all'istituto penale minorile di via del Pratello, dove il ragazzo è rinchiuso.

I difensori: "Il killer è pentito" "E' molto scosso, vuole pagare per quello che ha fatto e se potesse tornare indietro non lo rifarebbe". E' quanto ha riferito Pietro Gabriele, uno dei difensori del 16enne reo confesso dell'omicidio del coetaneo Giuseppe Balboni, trovato morto in un pozzo a Castello di Serravalle. Il legale, con la collega Icilia Leoni, ha incontrato i cronisti davanti all'istituto penale minorile dove il ragazzo è rinchiuso.

"Non si rende ancora conto di quello che rischia - ha detto Gabriele - ce lo ha chiesto, ma non glielo abbiamo voluto dire, non è il momento". Confermata la ricostruzione fatta dal ragazzo, che ha detto di avere sparato per difesa: "Ha sostenuto di avere reagito e questa versione trova riscontri, l'unico riscontro che manca è il ritrovamento del coltello".

L'avvocato ha anche parlato di una "gravità indiziaria granitica", aggiungendo che la difesa non chiederà il riesame contro la misura cautelare, "sarebbe solo un modo per incattivire il procedimento e sarebbe inutile". A quanto risulta il 16enne non ha chiesto di incontrare i familiari della vittima: "E' poco più che un bambino, non ha le spalle per tirar fuori certe volontà".

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