Secondo il giudice di Forlì il "fatto non sussiste". I due sanitari avevano dato l'idoneità sportiva all'atleta che morì in campo il 24 marzo 2012
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Sono stati assolti "perché il fatto non sussiste" dal giudice del Tribunale di Forlì i due medici accusati per l'improvvisa morte del campione di volley Vigor Bovolenta, stroncato il 24 marzo 2012 da un malore cardiaco mentre stava disputando una partita del campionato di B2 sul campo di Macerata. Si tratta di Matteo Scarpa e Maurizio Mambelli i quali erano imputati con l'accusa di omicidio colposo.
Si tratta dei medici che avevano rilasciato l'idoneità sportiva a Bovolenta, Scarpa per il 2011 e Mambelli per il 2012. Il Pm Filippo Santangelo aveva chiesto l'assoluzione, ma per insufficienza di prove, mentre il Tribunale, in accoglimento delle richieste della difesa, ha assolto gli imputati per l'insussistenza del fatto a loro imputato.
Le difese hanno espresso soddisfazione per la sentenza "che riconosce la correttezza dell'operato dei sanitari nell'effettuazione della visita per il rilascio dell'idoneità agonistica". L'autopsia chiarì che la morte di Bovolenta avvenne come conseguenza di una "trombosi acuta con fibrillazione della coronopatia destra per grave aterosclerosi". I familiari di Bovolenta avevano già revocato la loro costituzione come parti civili ed erano stati risarciti dalle assicurazioni.