I tubi e lamiera zincata non garantivano stabilità con il vento e gli agenti atmosferici avversi, così come accertato nei diversi sopralluoghi effettuati nel tempo dagli organi competenti
Una copertura provvisoria che rischiava di crollare sopra l'opera d'arte. Questo è il motivo del sequestro preventivo del Teatro Greco di Eraclea Minoa fatto dal nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Palermo e dal Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento.
Tutto è partito da una semplice verifica delle condizioni di conservazione del Teatro Greco e, in generale, del sito archeologico, nel territorio del comune agrigentino di Cattolica Eraclea. Il teatro risale al IV-III secolo a.C. e si trova nella cavità della collinetta a nord dell'abitato, costruito in conci di marna arenacea per la maggior parte degli ordini dei sedili mentre la parte sottostante è situata nella roccia. La marna è un materiale che, se esposto agli agenti atmosferici per lunghi periodi, può deteriorarsi.
Il progetto iniziale - La Soprintendenza di Agrigento aveva affidato, negli anni Sessanta, a un importante architetto dell'epoca l'incarico di studiare l'isolamento del monumento dagli agenti atmosferici, coprendo integralmente la cavea con una vetrina incolore e trasparente.
L'architetto aveva progettato e fatto realizzare una copertura in plexiglass che, alla lunga, anziché proteggere il teatro stava provocando un deterioramento. E' stata rimossa e sostituita, negli anni Novanta, in via provvisoria, con la struttura ancora oggi montata a copertura del teatro, costituita da pannelli in materiale plastico, sorretti da una struttura di tubi innocenti. In realtà la copertura in tubi e lamiera zincata costituisce un pericolo per la pubblica incolumità, visto che non può garantire la sua stabilità con il vento e agenti atmosferici avversi, così come accertato nei diversi sopralluoghi effettuati, nel tempo, dagli organi competenti.