La testimonianza a "Controcorrente": "Così pagheremmo anche le tasse"
La questione sicurezza per le escort che lavorano in casa è un problema. A parlarne è proprio una di loro che ai microfoni di "Controcorrente" sottolinea l'importanza affinchè questo mestiere sia riconosciuto dalla legge. "In altri Paesi europei è legalizzato - fa sapere la donna - ciò renderebbe tutto più sicuro. La tipologia della casa chiusa sarebbe l'ideale perché è un luogo assolutamente protetto da gestire con delle regole e noi potremmo anche pagare le tasse".
A Rete 4 l'escort, che vuole rimanere anonima, racconta come e perché ha scelto di fare questo mestiere. "Ho iniziato cinque anni fa per riuscire a mantenermi e a creare un po' di indipendenza", fa sapere la donna che spiega anche di aver lavorato presso un'impresa artigiana come segretaria. "Questo impiego, però, non mi permetteva di essere indipendente perché era precario e avevo bisogno di entrate extra per mantenermi", racconta. Da questa esigenza la scelta di inziare a lavorare in casa come escort.