L'impianto dove si è verificato l'incidente che ha provocato morti, dispersi e feriti, è di proprietà dell'Enel. Si tratta della centrale idroelettrica più potente dell'Emilia-Romagna
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La centrale idroelettrica di Bargi (Bologna), nel bacino di Suviana, dove si è verificata un'esplosione che ha provocato morti, dispersi e feriti, è un impianto di proprietà dell'Enel. Si tratta della centrale idroelettrica più potente dell'Emilia-Romagna. Il lago di Suviana, da cui l'impianto di Bargi trae energia, è dunque un lago artificiale che - insieme al bacino di Brasimone - fu progettato da parte di Ferrovie dello Stato a cavallo degli anni Venti e Trenta dello scorso secolo. I due bacini sono compresi in quello che oggi è il territorio del 'Parco regionale dei laghi Suviana e Brasimone, meta turistica locale. La coppia di laghi artificiali era necessaria per alimentare la linea ferroviaria Bologna-Firenze, sfruttando l'energia prodotta di alcune idroelettriche che vennero installate per questo scopo. In riferimento a quella di Bargi, va segnalata quella di Suviana, situata ai piedi dell'omonima diga, che ha la funzione di bacino inferiore per l'impianto interessato dall'esplosione.
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Quello di Bargi è un impianto di generazione/pompaggio composto da due gruppi di produzione da 165 megawatt ciascuno per una potenza installata di 330 megawatt. È il più grande a livello di potenza installata nella regione emiliano romagnola e ha una funzione rilevante di regolazione, esercizio e gestione della rete elettrica nazionale. La centrale è per tre quarti sommersa. Il lago è nato dalla costruzione della diga, ultimata nel 1932, ed è alimentato dal torrente Limentra. Si trova sull'Appennino Bolognese, fra i Comuni di Camugnano e Castel di Casio. Si tratta di un impianto fortemente legato alla storia recente dell'Appennino, tanto che la sua costruzione venne inizialmente realizzata per alimentare la linea ferroviaria Bologna-Firenze di recente costruzione. La centrale di Bargi risale agli anni '70. La zona nei dintorni dei due laghi forma un parco regionale ed è considerata esempio di come ambiente ed energia pulita rinnovabile possano convivere. Il bacino di Suviana-Brasimone conta anche altri impianti idroelettrici, minori rispetto a Bargi: Suviana da 27 megawatt, Le Piane da 10 megawatt, Santa Maria da 6 megawatt, Le Pioppe da 0,3 megawatt e Pavana da 0,11 megawatt per una potenza complessiva di circa 373 megawatt.
La centrale di Bargi è del tipo a pozzo, costruito sulla sponda del lago di Suviana. Si è scelta una realizzazione di questo tipo perché le pompe dovevano trovarsi 25 metri sotto il livello di massimo svaso del serbatoio di Suviana, e una centrale in caverna sarebbe stata più onerosa. La dimensione della centrale è di 61x37 metri a pianta rettangolare, alta 54 metri. Al primo piano sotterraneo si trova il piano delle riparazioni, da qui partono i pozzi verticali, che arrivano sul fondo della centrale. Qui si trovano due carroponti da 250 tonnellate e uno più piccolo da 15 tonnellate. Quando si deve alzare l’alternatore per la revisione, ogni 15 anni, i carroponti lavorano in tandem, alzando una trave a cui viene attaccato l’alternatore, che pesa circa 400 tonnellate.