Era in una grotta lavica alle pendici del vulcano, segnalato dai cani del soccorso alpino durante un'esercitazione. Potrebbe trattarsi del giornalista scomparso
In una grotta lavica alle pendici dell'Etna sono stati ritrovati i resti di un uomo vestito elegante risalenti a circa 40 anni fa. Indossava pantaloni scuri, una camicia a righe, un maglione di lana e una cravatta nera. Ma ancora non si sa chi sia. Franca De Mauro, figlia del giornalista Mauro De Mauro, ha segnalato agli inquirenti la coincidenza temporale con la scomparsa di suo padre, di cui si sono perse le tracce a Palermo il 16 settembre del 1970.
Il corpo è stato ritrovato in un anfratto stretto durante un'esercitazione del soccorso alpino della Guardia di finanza. Un cane da ricerca ha cominciato ad abbaiare verso una grotta accidentata, in fondo alla quale è stato trovato il cadavere. Vista la profondità della grotta, si pensa che l'uomo senza nome ci sia entrato volontariamente. Le prime indagini scientifiche datano la sua morte, apparentemente non violenta, tra la fine degli anni '70 e gli anni '90, probabilmente in autunno o in inverno. Si ipotizza che l'uomo avesse almeno 50 anni e fosse alto circa 170 centimetri.
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Il giornalista Mauro De Mauro, scomparso il 16 settembre 1970
La figlia di De Mauro ha contattato la Guardia di finanza di Catania, che indaga sul caso etneo, dopo aver letto che il cadavere ritrovato presenterebbe malformazioni a naso e bocca, forse compatibili con i lineamenti di suo padre. La donna non ha però riconosciuto alcun oggetto trovato accanto al corpo, vestito in giacca e cravatta, con una mantellina di nylon verde scuro, un cappello di lana con pon-pon e degli scarponcini Pivetta n. 41. Al polso portava un orologio marca Omega con cinturino in tela, mentre in tasca aveva delle lire in moneta e un pettine (come si vede nel video dei reperti qui sotto). La donna ha però escluso che il padre portasse con sé un pettine. Quello della scomparsa del giornalista è un giallo mai risolto. In passato si sono indagate prevalentemente la pista mafiosa e quella legata alle sue inchieste per il quotidiano L'Ora sulla morte del presidente dell'Eni, Enrico Mattei.