La "famiglia" pontificia di Papa Francesco
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Una cerchia ristretta e affezionata ha accompagnato Papa Francesco negli ultimi anni del suo pontificato e fino agli ultimi istanti: infermieri, segretari e collaboratori quotidiani che il Pontefice considerava parte della sua vera famiglia.
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Negli ultimi anni del pontificato, Papa Francesco si è circondato di una cerchia ristretta di collaboratori fedeli che hanno condiviso con lui la quotidianità, le cure, gli spostamenti e i momenti più riservati. Era la sua vera famiglia, quella che lo ha seguito anche nei momenti più difficili. Tra tutti, l’infermiere Massimiliano Strappetti ha avuto un posto speciale: fu lui, nel 2021, a insistere per l'intervento al colon che salvò la vita del Papa. Nei giorni finali, Francesco gli ha sussurrato parole che hanno commosso anche i medici del Gemelli: "Se sono riuscito a tornare in piazza, è stato grazie a te".
Strappetti non era solo un assistente sanitario, ma un punto fermo umano, spirituale, quotidiano. Papa Francesco lo considerava come un figlio, e lo volle al suo fianco fino all’ultimo respiro, nella residenza di Santa Marta. Accanto a lui, una squadra di fedelissimi — dai tre segretari ai due maggiordomi — ha assicurato una presenza silenziosa e costante. Una rete affettuosa e operativa che ha incarnato la discrezione e l’amore, valori centrali del pontificato bergogliano. Ed è stato commovente vederli, insieme, seduti in prima fila nella Basilica di San Pietro durante la traslazione della salma: una famiglia, riunita per l’ultimo saluto.
Il 21 aprile 2025, alle 7:35 del mattino, Papa Francesco è deceduto nella sua residenza di Casa Santa Marta, all'età di 88 anni, a causa di un ictus cerebrale seguito da un collasso cardiocircolatorio irreversibile. La notizia, confermata dal direttore della Direzione di Sanità e Igiene del Vaticano, ha scosso milioni di fedeli in tutto il mondo.
Durante il rito della traslazione della salma nella Basilica di San Pietro, la cosiddetta "famiglia pontificia" era presente in prima fila. Tra loro, i tre segretari personali: don Juan Cruz Villalón, don Manuel Pellizzon e don Fabio Salerno. Accanto a loro, i laici che hanno assistito il Papa fino all'ultimo momento: l'infermiere Massimiliano Strappetti e gli aiutanti di camera Piergiorgio Zanetti e Daniele Cherubini. La loro presenza testimonia il legame profondo e umano che li univa al Pontefice.
Don Juan Cruz Villalón, sacerdote argentino originario di San Pedro, è stato uno dei segretari personali di Papa Francesco. Ordinato sacerdote quando Jorge Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires, ha accompagnato il Pontefice nelle ultime settimane della sua vita, segnate da ricoveri ospedalieri e cure presso la residenza di Santa Marta. La sua presenza discreta ma costante ha rappresentato un punto di riferimento per il Papa durante i momenti più difficili.
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Don Manuel Pellizzon, anch'egli argentino, ha collaborato con Papa Francesco sin dai tempi in cui quest'ultimo era arcivescovo di Buenos Aires. Ordinato sacerdote il 3 novembre 2018, ha assunto il ruolo di segretario personale del Papa nell'agosto 2023. La sua nomina è stata accolta con gioia dall'Arcidiocesi di Buenos Aires, sottolineando il profondo legame tra i due. La sua vicinanza quotidiana al Pontefice si è trasformata in un rapporto di fiducia e affetto autentico.
Don Fabio Salerno, nato a Catanzaro il 25 aprile 1979, è stato segretario personale di Papa Francesco dal 1º agosto 2020 fino alla sua morte. Con una formazione diplomatica presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica e un dottorato in diritto canonico e civile, ha servito in diverse nunziature apostoliche prima di essere scelto dal Papa. La sua esperienza diplomatica ha contribuito a gestire le relazioni internazionali del Vaticano durante il pontificato di Francesco, affrontando dossier complessi e rappresentando il Papa in molte missioni riservate.
Massimiliano Strappetti, 56 anni, ha iniziato la sua carriera nel reparto di rianimazione del Policlinico Gemelli. Successivamente, è entrato nell'entourage medico del Vaticano, occupandosi della salute di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e infine di Papa Francesco. È stato lui a convincere il Papa a sottoporsi all'intervento al colon nel 2021, gesto che gli salvò la vita. Nelle ultime ore di vita del Pontefice, Strappetti è stato al suo fianco, ricevendo le sue ultime parole di gratitudine e affetto.
Secondo quanto riportato dai medici Alfieri e Rocco, Strappetti ha seguito Francesco con dedizione assoluta, coordinandosi costantemente con i medici del Gemelli e con la Direzione di Sanità vaticana. È stato lui a organizzare, assieme a padre Villalón, la permanenza nella residenza di Santa Marta fino all'ultimo respiro del Papa, come da suo desiderio. Il suo ruolo, più che infermieristico, è stato umano: si è preso cura della persona di Bergoglio in ogni momento, anche nei più intimi. Papa Francesco lo considerava come un figlio.
Piergiorgio Zanetti, ex membro della Gendarmeria Vaticana, è stato nominato maggiordomo personale di Papa Francesco nel 2013. La loro conoscenza risale ai tempi in cui Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires, grazie a un sacerdote argentino parente di Zanetti. La sua presenza ha garantito sicurezza e assistenza al Pontefice durante il suo pontificato. Zanetti è stato una figura chiave nell'organizzazione delle udienze e degli spostamenti del Papa, assicurando che ogni dettaglio fosse curato con precisione.
Daniele Cherubini, ex addetto del Fondo di Assistenza Sanitaria del Vaticano, è stato nominato maggiordomo di Papa Francesco nel maggio 2024. La sua prima apparizione pubblica al fianco del Papa è avvenuta durante la messa per la Giornata Mondiale dei Bambini in Piazza San Pietro. La sua nomina ha rafforzato la squadra di fidati collaboratori laici del Pontefice, contribuendo a garantire un'assistenza quotidiana efficiente e discreta anche nei momenti più delicati.
Il feretro di Papa Francesco è stato traslato dalla cappella di Casa Santa Marta alla Basilica di San Pietro senza il tradizionale catafalco, in linea con il desiderio del Pontefice di mantenere rituali più semplici. La bara è stata posizionata davanti alla tomba di San Pietro, e la cerimonia è stata presieduta dal cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell, che ha benedetto il feretro con acqua santa.
Nel suo testamento spirituale, Papa Francesco aveva espresso la volontà di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, accanto all'icona bizantina "Salus Populi Romani". La sua tomba sarà semplice, riflettendo la sua umiltà e il suo desiderio di vicinanza al popolo.
I funerali di Papa Francesco si terranno sabato 26 aprile alle ore 10 sul sagrato della Basilica di San Pietro. Dopo la cerimonia, la salma sarà tumulata nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Nel frattempo, la Chiesa si prepara al Conclave per l'elezione del nuovo Pontefice, che dovrà iniziare tra il 5 e il 10 maggio 2025. E mentre il mondo guarda al futuro della Chiesa, chi ha vissuto accanto a Francesco in questi anni porta con sé qualcosa di unico: uno sguardo, una parola, un ricordo quotidiano. Perché quella "famiglia" che lo ha accompagnato fino alla fine, oggi resta custode silenziosa di una delle eredità più profonde del pontificato di Bergoglio: la forza della prossimità, dell’umiltà e dell’amore vissuto nei gesti semplici