Coronavirus, ecco l'ufficio post-pandemia: dipendenti al lavoro nelle capsule "spaziali"
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Secondo il governatore del Veneto "il virus sta scomparendo anche se non bisogna abbassare la guarda. Il lockdown ha avuto il suo effetto". E a Grecia e Sardegna dice: "Guardiamo in faccia la realtà"
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Secondo il governatore Luca Zaia il direttore di Rianimazione del San Raffaele Alberto Zangrillo "ha ragione" sul Covid-19. "In Veneto abbiamo un'incidenza del contagio sotto lo 0,6 per mille. Il virus sta crollando, anche se non bisogna abbassare la guardia. Probabilmente sono i fattori climatici o qualcos'altro. Io guardo i dati e questi dicono che il virus sta scomparendo. L'effetto del lockdown lo vediamo, ha dato una flessione alla curva".
Effetto lockdown - Secondo il governatore veneto, dunque, il "lockdown ci ha permesso di far ritrovare il virus da solo, senza più ospiti da colonizzare. Nei nostri dati l'effetto del lockdown lo vediamo, perché ha dato una flessione alla curva". Pur sottolineando coem non si debba abbassare la guardia, Zaia ha spiegato che "in Veneto abbiamo oggi un'incidenza dei contagi che è sotto lo 0,6 per mille, cioè se avessimo una piazza con 1.000 persone, non ne avremmo neanche una contagiata".
"Crisanti? Il piano lo ha fatto la Regione" - E a proposito del miglioramento dei dati in Veneto, Zaia ha parlato del piano messo in atto per contrastare il virus e gestire l'emergenza e che sembra aver dato risultati migliori che altrove. "Crisanti? E' grande scienziato, una figura determinate come le altre. A lui è stato affidato il più grande laboratorio italiano, lui è geniale, ma il piano d'attacco lo ha fatto la Regione. Non è che un cardiologo si occupa di un femore fratturato", ha detto riferendosi alle recenti polemiche su chi abbia gestito l'emergenza e deciso come affrontarla.
"Sanità veneta e lombarda migliori di quella greca" - In ogni caso i dato consentono di guardare alla Fase 2 e alla ripartenza. Ripartenza che riguarda principalmente il settore turistico, con tutte le complessità e restrizioni abcora vigenti, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di viaggiare visto che molti Stati ancora non hanno aperto le frontiere agli italiani. Zaia aveva tuonato con un "i veneti in Grecia non ci andranno più" in risposta alla decisione del governo ellenico di escludere il nostro Paese dalla lista dei benaccetti. "Non è una minaccia, ma un dato di fatto. Noi veneti consideriamo la Grecia una seconda casa. Penso che sia fondamentale dire che i greci stanno sbagliando ma emerge la latitanza paurosa dell'Europa. Che una nazione dica tu sì tu no è impossibile da accettare. La sanità della Lombardia e del Veneto è migliore della sanità greca", ha detto.
"Sardegna? Guardiamo in faccia la realtà" - Dubbi e perplessità sulla libera circolazione comunque non riguardano solo i Paesi esteri ma anche alcune Regioni italiane, restie ad accogliere chi proviene dalle zone ad alto tasso di contagio. Tra queste c'è la Sardegna. "Io capisco le perplessità e le preoccupazioni di Solinas che governa un territorio che è un'isola. Però bisogna guardare la realtà in faccia, non bisogna essere ipocriti. Il tampone è una foto istantanea, non ci offrealcuna tranquillità non dà garanzie", ha detto Zaia rispondendo al governatore sardo e alla sua richiesta di passaporti sanitari per i turisti.
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