Il presidente di Mediaset: "La guerra va fermata, la crisi del gas rischia di avere conseguenze gravissime"
© Ansa
Il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, auspica che l'attuale esperienza di governo prosegua, tuttavia critica la linea sulla guerra in Ucraina, e invita Silvio Berlusconi a puntare sulla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Mario Draghi è meglio che resti" perché "non è bello che un Paese sia commissariato, ma è il destino di chi ha troppi debiti", dice in una lunga intervista a Il Corriere della Sera. Però, aggiunge, "non mi piace la linea di Draghi sulla guerra, sulle armi. Noi siamo un popolo di santi e di navigatori; non di guerrieri".
"Piango per i bambini uccisi" - E' vero che è stato Vladimir Putin ad aggredire l'Ucraina "e io lo condanno. Chi spara per primo è sempre da condannare. Piango per i bambini uccisi. Ma non mi convince neppure l'attore, Zelensky. La guerra va fermata; anche perché il conto della guerra lo sta pagando l'Europa. E l'Italia per prima. Le sanzioni indeboliscono noi. La crisi del gas rischia di avere conseguenze gravissime: ci sono aziende che in autunno dovranno licenziare", sottolinea.
"Portare la Nato fin quasi alle frontiere russe è stato un errore" - Anche l'Occidente deve fare mea culpa, aggiunge Confalonieri, "avrebbe dovuto fare di tutto per evitarla. Un Kissinger l’avrebbe evitata; Biden non è all'altezza. Johnson pareva la caricatura di Churchill. Avremmo bisogno di grandi diplomatici, che non ci sono. Portare la Nato fin quasi alle frontiere russe è stato un errore. Tutto mi sarei atteso dalla vita, tranne che dar ragione a Santoro...".
"La Meloni può portare il centrodestra a Palazzo Chigi" - Confalonieri si definisce "un filoleghista, bossiano", ritiene che "l'unità d'Italia" sia stata "un errore". E sui leader politici di oggi dice: "Matteo Salvini Mi è simpatico. Ha fatto risorgere la Lega, ma ora dà l'impressione di parlare tanto e girare un po' a vuoto". Su Giorgia Meloni, invece, afferma: "Mi piace molto. Da ragazza era pure lei un po' fascistina; però adesso che le puoi dire? Ci proveranno, la attaccheranno. Ma se dovessi dare un consiglio a Silvio Berlusconi, gli direi di puntare sulla Meloni. E' lei che può riportare il centrodestra a Palazzo Chigi".
"Sarebbe il momento di fondare un grande partito conservatore" - "Oggi - prosegue - Berlusconi dice tutte cose giuste: l'Europa, l'atlantismo, la moderazione. Ma ai poveri chi pensa? Ai ragazzi che non trovano lavoro e vanno all'estero? Agli italiani impoveriti dall'inflazione? La verità è che sarebbe il momento di fondare un grande partito conservatore, che vada da Gianni Letta e dalla Ronzulli, la nostra donna forte, sino a Salvini e alla Meloni".
"Albertini è stato il miglior sindaco di Milano" - A Confalonieri viene chiesto poi "chi è stato il miglior sindaco di Milano?" "Albertini", risponde. E la Moratti? "Ottima. Ma che gelida manina". Sala? "Bravo. Ma il Comune non mette una lira nell'Opera del Duomo. Eppure prima del Covid avevamo quasi tre milioni di visitatori, e ora siamo tornati a 9mila al giorno, per due terzi stranieri. Tutta gente che viene a Milano anche per il Duomo".
L'amore per la moglie Annick spezzato dal Covid - Ma nella lunga intervista concessa a Il Corriere c'è spazio anche per la vita privata. Sulla moglie Annick, racconta: "L'ho incontrata quando avevo vent'anni, eravamo in vacanza in Grecia, nel golfo di Corinto. Non ci siamo più lasciati. Adesso si mollano al primo litigio ma che fai, ti metti con una di trent'anni più giovane? Io non sono il tipo". Annick è morta nel 2020 "per il Covid, che ho portato a casa io. Ho ricordi confusi di quei giorni, come avvolti in una nebbia. Non ho potuto dirle addio, non sono potuto andare al funerale. Mi manca moltissimo".
Il bilancio della vita - "Sono arrivato all'età in cui fai un bilancio della vita", aggiunge. "Contano i dieci comandamenti. Su alcuni son debole. Il sesto, il nono, il quinto invece è facile: non uccidere. Ho sempre detestato la violenza, per me è contro natura". E sull'aldilà, "Shakespeare ammoniva che siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i nostri sogni. Intendeva dire che non siamo nulla. Però sarebbe bellissimo ritrovare le persone care. Lo spero tanto".