Presentata alla Camera dei Deputati la fondazione Giulia Cecchettin
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"Abbiamo stilato un protocollo, un'agenda da portare avanti", ha annunciato il padre della 22enne veneta uccisa un anno dal fidanzato condannato all'ergastolo. Busta con tre proiettili inviata al legale di Turetta
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"Abbiamo un obiettivo comune che è quello di combattere la violenza contro le donne e da questo punto di vista, ci interessa lavorare concretamente, seriamente, il tema è troppo importante perché possa essere oggetto di strumentalizzazione di qualsiasi genere". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara dopo avere incontrato Gino Cecchettin, promotore della fondazione contro la violenza sulle donne dedicata alla figlia Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio nel 2023. "Abbiamo stilato un protocollo, un'agenda da portare avanti", ha annunciato dal canto suo il padre della 22enne veneta uccisa un anno dal fidanzato condannato all'ergastolo.
"Vogliamo lavorare insieme, abbiamo stilato una serie di possibili interventi, anzitutto un protocollo tra la Fondazione Cecchettin e il ministero per individuare delle azioni comuni che passino tra l`altro dalla formazione dei docenti all'interno del percorso di educazione civica che prevede per la prima volta l'educazione al rispetto nei confronti delle donne, la raccolta di buone pratiche, perché possano essere di ausilio all'interno delle scuole, l'utilizzo delle testimonianze dei giovani che li veda anche protagonisti, incontri con i giovani, il monitoraggio dei risultati raggiunti perché è importante anche capire come questo percorso potrà essere migliorato nel suo divenire", ha aggiunto Valditara in un video diffuso dopo l'incontro con il padre di Giulia Cecchettin.
"Riteniamo che sia importante, fondamentale, affermare la cultura del rispetto che è alla base di qualsiasi lotta contro ogni violenza, in particolare contro la violenza sulle donne, e affermare anche, e qui le famiglie devono darci una mano, occorre un grande cambiamento culturale, il valore del no perché i giovani abituati a non sopportare il no, a non capire che ci sono dei limiti, rischiano di essere dei giovani che poi non sanno rispettare l'altro", ha concluso il ministro.
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"Ringrazio il ministro Valditara per questo incontro e lo ringrazio anche perché ha diffuso nelle scuole la lettera che ho scritto l'anno scorso per l'orazione funebre di Giulia. Era stato un buon punto di partenza e oggi lo riaffermiamo con questa riunione", ha detto Gino Cecchettin al termine dell'incontro con il ministro.
"E' il principio della cooperazione verso obiettivi comuni, - ha spiegato il padre di Giulia Cecchettin. - Penso che noi per primi abbiamo dato un segnale di rispetto per le persone, con questa riunione. Oggi ci siamo trovati per parlare di un problema sociale esistente, dai femminicidi alla violenza sulle donne al rispetto reciproco tra i sessi. Lavoreremo su questo, abbiamo stilato un protocollo, un'agenda da portare avanti insieme alla Fondazione Giulia e inizieremo a lavorare ministero per poi portare questi punti nelle scuole". Lo ha detto dell'Istruzione Giuseppe Valditara.
Una busta con tre proiettili è stata recapitata a Padova allo studio dell'avvocato Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta. Il legale nel prendere la corrispondenza ha aperto una lettera, dentro la quale c'erano tre cartucce. L'avvocato ha quindi contattato la questura che ha fatto intervenire presso lo studio agenti della squadra mobile, della Digos e del gabinetto interprovinciale della polizia scientifica che hanno proceduto a ispezionale la busta da lettera, repertando anche le tre cartucce avvolte in un foglio di carta.